Scuola, alla ripartenza autonomia dei dirigenti scolastici per orari e lezioni

Martedì 2 Giugno 2020 di Valentina SIlvestrini
La ripartenza a scuola è un'incognita

Sarà il primo vero banco di prova per l’autonomia scolastica dei singoli istituti, che potranno rimodulare gli orari di lezione, la gestione della didattica in presenza e a distanza.
L’appello ai dirigenti scolastici è di «darsi da fare con volontà, pazienza e spirito di servizio, ponendosi degli obiettivi in termini di livelli di apprendimento, utilizzando ciò di cui si dispone. Se enti territoriali, Comuni, e privati potranno mettere a disposizione delle scuole degli spazi ulteriori, tanto meglio; se ciò non bastasse si sopperirà con l’autonomia scolastica, il che significa libertà e flessibilità organizzativa» spiega Daniela Beltrame, dirigente dell’ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia.
DOPO LA LETTERA
A chiedere aiuto sono stati nei giorni scorsi 19 dirigenti scolastici di Udine che si erano appellati a Comuni e istituzioni del territorio chiedendo degli spazi in cui fare lezione. Un appello a cui la città ha risposto, mettendo a disposizione anche sale cinematografiche e teatrali, che subito hanno dato la loro disponibilità chiedendo tuttavia un confronto su modalità e tempistiche. 
A gestire eventuali nuovi spazi saranno le scuole: «I Comuni o gli enti, nell’ambito delle rispettive valutazioni tecniche, se potranno metteranno a disposizione spazi per gli istituti, con la generosità che sempre hanno dimostrato verso il mondo scolastico. Saranno i dirigenti a organizzarsi come già prevede l’autonomia. Esattamente come fa qualsiasi dirigente con funzioni organizzative. Il Ministero dell’Istruzione inoltre è al lavoro su linee guida che daranno maggiore flessibilità e libertà, proponendo variabili di organizzazione e togliendo molti paletti» prosegue Beltrame.
Sarà possibile rimodulare gli orari settimanali di lezione anche nel pomeriggio, riorganizzare i percorsi formativi, integrare didattica a distanza e di persona. Non una cabina di regia centralizzata dunque ma l’autonomia di ciascun istituto. E «un tavolo di lavoro regionale ma solo per risolvere alcune questioni generali, come la sicurezza, il supporto medico» precisa la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale.
DIDATTICA A DISTANZA
Il lockdown e la quarantena obbligatoria ha fatto esplodere il tema della didattica a distanza (Dad) nei 168 istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia, una modalità di lezione che ha fatto emergere alcuni divari: a cominciare da quello interno alla classe docente, poiché non essendo mai stata obbligatoria la formazione degli insegnanti all’uso delle nuove tecnologie, in molti si sono trovati impreparati.
Ma ha anche fatto emergere come le stesse famiglie non sempre siano in grado di supportare i figli tecnologicamente. A inizio maggio l’Ufficio scolastico ha stato redatto un monitoraggio raccogliendo le risposte dei dirigenti scolastici: 164 scuole hanno dichiarato di aver avviato la didattica a distanza (tutti i presidi in regione), di cui 163 in modalità sincrona (in diretta); 160 scuole hanno dichiarato di aver avviato misure specifiche per studenti con disabilità, coloro che più di chiunque altro ha sofferto della non presenza; 157 scuole hanno coinvolto degli animatori digitali ed equipe formative. Il monitoraggio è la fotografia fornita direttamente dai dirigenti, che non è detto tenga conto di situazioni di eccezionalità o criticità.
Il monitoraggio ha rilevato anche come ci siano diverse aree in regione che non hanno sufficiente copertura internet. Non solo, le scuole segnalano le difficoltà di un numero consistente di famiglie che pur essendo destinatarie di dotazioni digitali in comodato d’uso non possiedono le competenze digitali per utilizzarle appieno. Le scuole del Fvg hanno ottenuto dal Governo (attraverso il Cura Italia) quasi 1,6 milioni di euro di cui oltre 186mila per le piattaforme e gli strumenti digitali, 1,3 milioni per la connettività di rete e per i dispositivi. Denaro a cui la Regione Fvg ha aggiunto un ulteriore milione di euro per la connettività, i dispositivi e assicurare agli studenti di seguire le lezioni.
ANNO SCOLASTICO
A settembre le lezioni ricominceranno per tutti, dalle Scuole dell’infanzia alle superiori.

Sarà necessario rispettare misure di distanziamento fisico, di igiene e di prevenzione, riorganizzando gli spazi interni alle scuole (1 metro di norma, 2 durante in palestra). Andranno sfruttati gli spazi esterni e limitati gli assembramenti (anche in mensa, con la possibilità di fornire i lunch box da consumare in aula). Non sarà necessario rilevare la temperatura al mattino, con la clausola di non mandare a scuola il figlio se ha un’alterazione della temperatura o se ha sintomatologia respiratoria. La mascherina sarà obbligatoria per gli allievi dalla primaria in poi, la si potrà togliere solo per mangiare e durante le interrogazioni.

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