La Marina recupererà un relitto con un maxi carico: centinaia di proiettili

Domenica 4 Febbraio 2018 di Paola Treppo
Un intervento di recupero del Nucleo Sdai di Ancona della Marina Militare dalla Pagina Facebook della Marina Militare Italiana
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GRADO (Gorizia) - Dopo un secolo sarà recuperato un trabaccolo risalente alla prima guerra mondiale che giace sul fondale del mare al largo di Grado. A occuparsi delle operazioni, da domani, lunedì 5 febbraio, e per circa una decina di giorni, saranno gli esperti del Nucleo Sdai di Ancora, il Servizio difesa antimezzi insidiosi della Marina Militare Italiana. Si tratta di un nucleo ​specializzato in questo tipo di operazioni.

Il trabaccolo è affondato nel novembre del 1917 a causa del maltempo. Faceva parte di un convoglio austroungarico che era partito da Trieste per armare la zona di Punta Sbodda, sull'Isonzo, nell'attuale comune di Grado, in provincia di Gorizia. Allora erano finiti in secca altri due mezzi simili e un terzo era affondato ma era stato recuperato. 

​Il trabaccolo rimasto sul fondo del mare, a una profondità di circa 10 metri, si è capovolto e, in un secolo, l'acqua ha eroso e distrutto la parte in legno della chiglia: in questo modo tutto l'armamento che trasportava quando si è inabissato è venuto alla luce ed è stato individuato da alcuni sub.

La scoperta è avvenuta per caso, durante una immersione scientifica fatta per realizzare delle riprese subacquee, effettuate da Stefano Caressa, per il documentario Le trincee del mare, dedicato alla prima guerra in Alto Adriatico, documentario prodotto dalla sede regionale Rai. Il trabaccolo trasportava un cannone da marina con accessori, che si trova probabilmente sotto la sabbia, sul fondale, e le sue munizioni. ​Il trabaccolo trasportava centinaia di proiettili di vario calibro e di munizioni per armi leggere. 
Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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