Navi russe al largo di Pantelleria, allarme nel Canale di Sicilia per 3 unità da guerra: alta tensione con la Nato

La formazione è composta dalla Ivan Gren, classe di navi da guerra anfibia, dall’Alexander Otrakovsky e dalla petroliera Kola

Sabato 30 Marzo 2024
Navi russe al largo di Pantelleria, allarme nel Canale di Sicilia per 3 unità da guerra: alta tensione con la Nato

Alta tensione nel Mediterraneo. La flotta russa torna a manovrare nel Canale di Sicilia, precisamente al largo di Pantelleria. Tre unità della marina di Mosca allarmano la Nato e l'Italia, dopo il potenziamento delle operazioni militari da parte del Cremlino nella zona. La formazione è composta dalla Ivan Gren, classe di nave da guerra anfibia, dall’Alexander Otrakovsky e dalla petroliera Kola.

Le immagini satellitari sono state diffuse su X. Ivan Gren e Alexander Otrakovsky sono due imbarcazioni capaci di trasportare e far sbarcare veicoli. Al momento non si hanno notizie di truppe e mezzi a bordo. Le due unità erano state segnalate qualche giorno fa a circa 223 km ad est dell’Isola di Malta ed ora sono vicine alle coste italiane.

Manovre militari 

Nell’ultimo decennio, la Russia ha ampliato la propria presenza militare nel Mediterraneo. Da quando ha istituito il suo Squadrone Mediterraneo nel 2013, ha mantenuto in gran parte una presenza navale permanente nella regione, basata principalmente su navi della Flotta del Mar Nero, con il supporto di navi e sottomarini delle Flotte del Nord e del Baltico. La strategia della Russia utilizza la geografia del Mediterraneo per proteggere i fianchi meridionali di Mosca, cercando al tempo stesso di sfidare la supremazia navale della Nato e degli Stati Uniti nell'area orientale.

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La Russia dipende dal mantenimento e dall’espansione graduale della propria presenza navale nel Mediterraneo, garantendo allo stesso tempo un accesso più ampio a porti e basi, con la possibilità di contestare eventualmente il dominio dell'Alleanza. Sebbene le missioni della Marina russa nel Mediterraneo siano principalmente legate alla difesa costiera e alla protezione delle acque territoriali, la deterrenza convenzionale ha iniziato a svolgere un ruolo sempre più importante dopo lo sviluppo di una capacità missilistica da crociera basata sulle navi. La Marina russa, dopo lo scoppio derlla guerra in Ucraina, ha potenziato sempre più la combinazione di difese aeree e navi dotate di missili da crociera.

La strategia

La flotta del Mar Nero (BSF) è stata il principale fornitore di navi e logistica per lo squadrone. Dal 2014 la BSF ha acquisito sei nuovi sottomarini d'attacco, tre fregate e diverse navi pattuglia e piccole navi missilistiche. In concomitanza con queste acquisizioni, la Russia ha avviato importanti revisioni di alcune delle sue navi dell’era sovietica. La Russia ha spostato le batterie di difesa aerea in Crimea, dove queste forniscono ulteriore copertura alle piattaforme russe che operano nel Mar Nero e nel Mediterraneo orientale. L’introduzione di piattaforme multiple armate con missili da crociera a lungo raggio e l’aggiunta di batterie di difesa aerea in Crimea hanno cambiato radicalmente il modo in cui opera la flotta del Mar Nero. Armate con i sistemi missilistici Kalibr, che hanno una portata dimostrata di 1.500-2.000 km, le navi più nuove della flotta possono colpire obiettivi distanti da zone ben protette vicino alla costa russa in Crimea e Novorossiysk..

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA