Non paga i pedaggi: auto sequestrata. Ma sopra c'erano anche mamma e figlio malato che aveva bisogno di cure urgenti

Giovedì 10 Febbraio 2022
Non paga i pedaggi: auto sequestrata

UDINE - Conducente non in regola con il pagamento dei pedaggi: auto sequestrata. Ma la Polizia stradale trova un passaggio per gli incolpevoli e inconsapevoli passeggeri, madre e figlio che stavano usufruendo del servizio di trasporto perché il ragazzo doveva sottoporsi a cure mediche urgenti. La Polizia di Stato, tra le attività di indagine su crimini legati alla circolazione stradale, è da sempre impegnata nella repressione del fenomeno dei mancati pagamenti dei pedaggi autostradali, perpetrato in particolar modo dai veicoli stranieri. In questa ottica recentemente era stata avviata un'indagine a seguito di una querela da parte della società Autostrade per l'Italia a carico di ignoti, che aveva permesso di individuare un veicolo ucraino che tra il mese di luglio e agosto del 2021 era transitato più volte alle barriere autostradali, in Provincia, ma anche in altre località sul territorio nazionale, sottraendosi al pagamento dei pedaggi dovuti. Per tale motivo il Tribunale di Udine sulle risultanze dell'attività di indagine, della Sezione Polizia Stradale di Udine aveva emesso un decreto di sequestro preventivo, che è stato eseguito nella giornata di domenica 30 gennaio 2022. Una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Palmanova aveva quindi proceduto al controllo del veicolo segnalato nei pressi del casello autostradale di Porpetto e lo sequestrava. Alla guida del veicolo si trovava il proprietario che è stato indagato per truffa continuata ai danni della società Autostrade per l'Italia. La sua posizione è al vaglio della Procura della Repubblica di Udine.
A bordo del veicolo si trovavano, oltre al conducente, in quanto stavano fruendo del servizio di trasporto, una mamma con suo figlio affetto da gravi problemi di salute, ovviamente estranei a fatti, che stavano rientrando in Ucraina, loro paese di origine, dovendo il ragazzo sottoporsi a cure mediche urgenti.

Al fine di tutelare queste persone, ingiustamente colpite dai comportamenti fraudolenti del conducente del veicolo, che persa la disponibilità del mezzo a seguito del sequestro, non era più in grado di completare il servizio di trasporto, una seconda pattuglia, impegnata sempre nella propria attività di vigilanza, prendeva contatti con il conducente di un mezzo simile della medesima nazionalità, casualmente fermo presso un'area di servizio e che gentilmente si rendeva disponibile ad accompagnare madre e figlio a destinazione.

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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