Ospedale sotto stress, posti in soprannumero in reparto: «Ma abbiamo l'antidoto»

Giovedì 24 Giugno 2021 di Camilla De Mori
L'ospedale di Udine

UDINE Ospedale sotto stress, soprattutto nei fine settimana, con l’aumento degli accessi e i super-afflussi di pazienti. È l’effetto del “combinato disposto” fra il piano ferie ormai entrato nel vivo, per consentire a medici, infermieri e oss di rifiatare dopo un anno e mezzo vissuto sempre nell’occhio del ciclone, e la ripresa delle attività della popolazione che vive fuori dall’ospedale e che quindi, ora che non è più tappata in casa e non è più soggetta ad alcun coprifuoco, corre anche più rischi di disavventure sanitarie (dai traumi agli incidenti). Ma l’ospedale Santa Maria della Misericordia ha adottato una nuova strategia in qualche modo “sperimentale”. Fra un mese si tireranno le somme. Per ora, come spiega il direttore medico di presidio Luca Lattuada, sta funzionando, anche per reggere il colpo dei primi fronti caldi.
LE CRITICITÀ
Nei giorni scorsi le criticità maggiori, stando alle segnalazioni ricevute, avrebbero interessato i reparti di Medicina dove sono chiusi, per consentire le ferie del personale, 39 posti letto, ossia la sezione A, dal 4 giugno scorso fino al prossimo 29 luglio, mentre dal 30 scatterà la “staffetta” con la sezione B (sempre 39 posti) che sarà chiusa dal 30 luglio al 23 settembre. Uno scenario che si ripete ogni anno nel periodo estivo, ma che ora si scontra anche con la sospensione dell’attività a Cividale. Poi, ci sono i lavori che hanno interessato la Medicina d'urgenza e interesseranno la Semintensiva. Nei giorni scorsi ci sarebbe stata qualche difficoltà per trovare posti per accogliere alcuni pazienti nelle Mediche, tanto che si è fatto ricorso ai posti in soprannumero.
LA DIREZIONE MEDICA
Il direttore medico di presidio conferma che «lunedì abbiamo avuto un superafflusso» di pazienti, come spesso accade dopo il weekend e che «solo la domenica abbiamo avuto dei problemi con la necessità di posti bis e tris, ma sono stati risolti». Domenica, infatti, «in Pronto soccorso il numero di accessi è stato di 165 in 24 ore, nella media, ma c’è stato un alto tasso di traumi. Complessivamente, in ospedale sono stati ricoverati 34 pazienti in 24 ore domenica, e non sono pochi, e altri 34 sabato. Sono giornate particolari. Poi c’è stato un po’ più afflusso del solito. Niente più pazienti covid, ma il Pronto soccorso è andato sotto stress». La nuova strategia adottata, prevede una scaletta ben precisa.
LA STRATEGIA
«Abbiamo fatto un accordo fra direzione medica e direttori di reparto. Fra un mese faremo il punto e vedremo se c’è stato un miglioramento». Il piano prevede che «ogni sezione di Medicina accolga 4 pazienti al giorno, di cui 2 entrano entro le 12 e altri 2 entro le 18. Così il Pronto soccorso ogni mattina sa che può mandare in reparto sei pazienti, due per ogni medica, più un altro in clinica medica, per un totale di 7. E la stessa cosa nel pomeriggio». E visto che uno dei punti-chiave per la tenuta del sistema è legato alle notti, per parte sua «il Pronto soccorso si impegna a tenere in osservazione per quanto possibile i ricoveri notturni, che creerebbero un po’ di difficoltà in reparto». In sostanza, «partiamo la sera con il Pronto soccorso vuoto, come letti di osservazione. Durante la notte i pazienti vengono assorbiti in Pronto soccorso e la mattina vengono dirottati subito nelle Mediche».
RADIOTERAPIA
Intanto, c’è una buona notizia per i pazienti oncologici, che nei giorni scorsi si erano preoccupati per il guasto ad un acceleratore lineare accaduto venerdì che aveva provocato la temporanea sospensione delle sedute di radioterapia. «Giovedì (cioè oggi ndr) riaprono le sedute, con un giorno di anticipo rispetto al previsto», annuncia Lattuada. Non è stato uno scherzo («Il pezzo di ricambio è arrivato dal Belgio»), ma l’ospedale è riuscito nell’impresa prima del previsto (era stato preventivato di riaprire venerdì o al più tardi lunedì). «Recupereremo tutte le sedute sospese».
GERVASUTTA
L’altra buona notizia, per quanti stanno facendo i conti con la sindrome post-virus, in particolare per problemi all’apparato respiratorio, è che «al Gervasutta stiamo aprendo le agende per la riabilitazione post-covid - annuncia Lattuada -.

Dobbiamo fare la comunicazione ai medici di medicina generale, ma c’è già tutta l’organizzazione che serve».

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