Punti nascita, dopo la chiusura di San Vito c'è il timore di una fuga di parti verso il Veneto

Da Portogruaro a Belluno, gli ospedali oltre il confine pronti ad accogliere le future mamme del Friuli Venezia Giulia

Sabato 2 Dicembre 2023 di Marco Agrusti
(Archivio)

C’è una cintura, che stringe d’assedio il Friuli Venezia Giulia e la branca più discussa della sua sanità. Va da Belluno a Portogruaro, passando da Conegliano. È una “sfida” non dichiarata, ma ormai messa a terra, che strizza l’occhio alle future mamme, sempre più attratte dalla possibilità di far nascere i loro figli fuori regione, nel vicino Veneto che non ne vuole sapere - al momento - di tagliare i posti di Ginecologia, le sale parto e i reparti di maternità negli ospedali.

Soprattutto in quelli al confine con il Friuli Venezia Giulia, che mai come oggi possono guadagnare una posizione dominante nei confronti della nostra regione. 


LA MAPPA
Il punto nascita di San Vito al Tagliamento, chiuso per ragioni ormai note e spiegate a più riprese dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, era il più vicino al confine con il Veneto. Ora rimane solamente il polo pordenonese, al momento forte di due diversi centri per le nascite, cioè quello del Santa Maria degli Angeli e quello del policlinico San Giorgio in convenzione. Al di là del confine regionale, invece, è in atto una corsa - tutto lecito, ovviamente - ad accaparrarsi i parti che altrimenti sarebbero geograficamente del Friuli Venezia Giulia. Una “battaglia”, quella delle nascite, che si inserisce in un contesto caratterizzato dal crollo demografico che riguarda un po’ tutta Italia ma che si fa sentire soprattutto nella nostra regione. I nuovi nati stanno diventando, usando un termine caro agli economisti, una risorsa scarsa. E quindi una risorsa che fa gola, perché anche pochi numeri possono essere importanti. Ecco allora che l’assalto del sistema sanitario veneto nei confronti delle provincie friulane confinanti diventa più pressante. Si parte da Portogruaro, che ha il punto nascita più vicino a San Vito che ha superato la quota di parti dell’anno scorso con la nascita del 235mo bambino nel corso dell’anno. Nessuna ipotesi di chiusura, nonostante numeri che sfiorano la metà di quelli di San Vito. Anzi, proprio a Portogruaro c’è l’avamposto più minaccioso per il Friuli. La proiezione per l’ospedale di Latisana, invece, parla di 482 nuove nascite nel 2023. Quindi al di sotto della quota di 500 parti che è fondamentale per garantire la prosecuzione dell’attività. Un altro bacino potenzialmente interessante sempre per Portogruaro, che dista pochi chilometri. E ancora Conegliano, con il suo ospedale che nel 2022 ha sfiorato i settecento parti portati a termine nei dodici mesi. Siamo a pochi chilometri da Sacile e dall’area del mobile. Altra zona a rischio “conquista” nel Friuli Venezia Giulia. Infine l’ospedale di Belluno, attrattivo soprattutto per le valli della montagna pordenonese. 

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PRESE DI POSIZIONE
Intanto a San Vito è sempre polemica sulla chiusura del reparto. «È stato votato un ordine del giorno unico (dai tre presentati), frutto del lavoro di mediazione di noi di Amo San Vito e Cultura Civica - spiegano i consiglieri -. Un merito particolare va riconosciuto al capogruppo Valerio Delle Fratte che, partendo dal documento presentato dal Gruppo Misto di Federica Fogolin e Carlo Candido, ha costruito un Ordine del Giorno accettabile, senza le farneticazioni della maggioranza su ricorsi e scontri con la Giunta regionale, che chiede la riapertura del punto nascita, una conferenza dei servizi allargata e la presenza dell’assessore Riccardi a San Vito per illustrare il futuro del nostro ospedale. Bando alle ciance: se Bernava avesse 1/100 delle capacità di mediazione del capogruppo Delle Fratte, non saremmo così isolati, inutilmente rappresentati da Bernava (degno erede di Centis), capace di alzare la voce in Consiglio (dove serve solo a sembrare più convincente di quello che in realtà sia) e assolutamente passivo la’ dove invece servirebbero grinta, capacità e autorevolezza. Tutte doti che evidentemente non possiede».

Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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