Lavoro: la montagna friulana torna ad essere attrattiva

Martedì 14 Marzo 2023 di Antonella Lanfrit
In val Resia ritornano i lavoratori

La montagna torna ad attrarre abitanti e lavoratori. Merito di una congiuntura creatasi con il contributo congiunto di amministrazioni locali, imprenditori avveduti, giovani alla ricerca di coniugare occupazione con qualità di vita. È quanto è emerso a Resia nel corso dell’appuntamento promosso dal Gruppo Pmi Aidp, l’Associazione italiana per la direzione del personale, sezione Fvg e Veneto, che ha riunito nel vivace centro montano imprenditori di vaglia del Friuli Venezia Giulia - Renato Railz, Fabiano Benedetti, Giovannino Bearzi e Franco Morgante - per un confronto su due direttrici intrecciate: la capacità di reperire e trattenere personale delle piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte del tessuto produttivo della regione, e i casi di successo che si stanno registrando nelle terre alte. A coordinare l’evento, l’amministratore delegato di Gatto Astucci, Cristian Paravano, e la presidente di Aidp Fvg, Ilaria Agosta.


STILI DI VITA
A certificare per prima la controtendenza rispetto agli anni di abbandono delle terre di montagna è stata la sindaca di Resia, Anna Micelli, impegnata sin dal suo insediamento a facilitare, nell’ambito delle competenze dell’ente pubblico, il mantenimento della popolazione in Valle rendendo attrattivo il territorio per le imprese, motore essenziale per creare opportunità di lavoro. «Si è prodotto un certo interesse per la zona», ha confermato. «Alcuni giovani hanno deciso di tornare a vivere in Valle – ha aggiunto -, spinti dalle nuove possibilità di lavoro che si sono sviluppate qui.

Sono inoltre mossi dalla volontà di cercare qualità di vita in un contesto naturale come il nostro che offre molto».


LE OPPORTUNITÀ
Ha convalidato la presenza del fenomeno uno degli imprenditori, Railz presidente della multinazionale meccanica Eurolls, di Attimis, che ha deciso di investire lo scorso anno in montagna. Il taglio del nastro dello stabilimento a Resia è stato fatto a inizio dicembre 2022. «La sussidiaria produttiva della nostra aziende occupa ora 11 persone e a regime saranno almeno 15 – ha illustrato – L’intento è di aumentare ancora. Lavoro ce n’è, servono le persone giuste, quelle con voglia di lavorare e impegnarsi. In montagna – ha sottolineato -, abbiamo trovato queste persone ed è stato più semplice qui che in pianura. Di questo siamo sorpresi». Non molto distante, a Tolmezzo, la Beng di Giovannino Bearzi con i suoi fari e fanali per auto di lusso da anni ormai affronta i mercati internazionali, anche in virtù di personale qualificato, attratto dal profilo aziendale. Il segreto? «Teniamo molto al benessere del lavoratore. Proprio oggi – ha raccontato – abbiamo assicurato a tutti i nostri 15 dipendenti un’estensione dell’assicurazione per loro e i propri famigliari». Anche Bearzi ha evidenziato che «in montagna il lavoro non manca», sapendo che esso richiede «impegno e buona volontà». Dal suo osservatorio tolmezzino conferma il “controesodo” già intercettato nel territorio resiano. «Qualcosa si sta muovendo – ha detto, infatti, il fondatore di Beng -. I postumi della pandemia stanno riportando le persone anche in montagna».


RISORSE COMPETITIVE
Ed è con il personale che in questo frangente gran parte delle aziende si giocano la propria competitività. Lo ha rimarcato Paravano, ricordando che le Pmi in Italia creano oltre il 12% del Pil: «La gestione delle risorse umane nelle aziende è fondamentale per la loro crescita e il successo futuro». Sul punto si è concentrato anche Benedetti, fondatore di BeanTech, l’azienda Itc friulana con 200 dipendenti. «Sono per la maggior parte della generazione Z o Millennials. Il nostro impegno è continuo e giornaliero per mantenere viva la voglia di lavorare con noi, in un settore che ci impone costantemente di alzare l’asticella delle sfide». Sono le persone, e anche la loro manualità specializzata, a fare la differenza in uno dei settori d’eccellenza dell’agroalimentare Fvg, quello della produzione del San Daniele. «I nostri addetti devono avere una professionalità precisa e una buona manualità», ha rivelato Morgante, dell’omonimo prosciuttificio di San Daniele.

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