Tarvisio. Lago di Fusine, rinasce la baita "Ai 7 nani". E arriva la corrente elettrica

Lunedì 23 Ottobre 2023 di Tiziano Gualtieri
Tarvisio. Lago di Fusine, rinasce la baita "Ai 7 nani". E arriva la corrente elettrica

TARVISIO - Un rinnovamento necessario per dare nuovi stimoli a una località molto frequentata, ma che nel periodo invernale soffriva la penuria di offerte agli escursionisti. È ciò che sta affrontando Stefano Vuerich, gestore del bar "Ai 7 nani", iconica struttura del lago Superiore di Fusine Laghi.

Fino allo scorso inverno chi raggiungeva la zona, base privilegiata per proseguire verso il rifugio Zacchi o per una semplice escursione, trovava la struttura chiusa in attesa della bella stagione. Il costante aumento di turisti ha però reso sempre più evidente la necessità di ampliare l'offerta. Una delle prime difficoltà da superare riguardava l'assenza dell'elettricità, cui si sopperiva con un generatore. «Una grande spinta è venuta proprio dal Comune di Tarvisio che ha portato la corrente, essenziale per dare il via all'investimento». Un altro tassello è venuto grazie alla Regione FVG «con cui abbiamo avuto una proficua collaborazione, soprattutto per l'utilizzo del legname, e di questo ringrazio il presidente Massimiliano Fedriga, l'assessore all'ambiente Fabio Scoccimarro e il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini» e infine dai Consorzi di Fusine Valromana e di Ratece. Il terreno su cui sorgeva la vecchia struttura è, infatti, di proprietà slovena che a scadenza del contratto diventerà titolare della struttura: «Fino ad ora avevamo un contratto 9+9 anni, ma anche in quel caso l'investimento non sarebbe stato conveniente». L'anno scorso le cose sono cambiate e la locazione è stata portata a cinquanta anni, successivo tassello in favore del sogno cullato da Vuerich.


IL NUOVO LOCALE
«Da semplice bar con piccola cucina, il nuovo locale - che in estate proporrà comunque anche la consueta area esterna - amplierà i suoi spazi del 30%, proponendo anche una sala da pranzo con circa trentacinque coperti e offrendo lavoro ad almeno due persone», ma la grande novità sarà legata all'apertura invernale che garantirà un servizio per dodici mesi l'anno. Si tratta di un investimento di circa 450 mila euro «di cui sono particolarmente orgoglioso visto che, oltre a essere un chiaro obiettivo personale, penso contribuisca a offrire qualcosa in più a vantaggio di tutta la valle». La struttura, la cui apertura è prevista per l'inizio della stagione invernale con inaugurazione ufficiale in primavera, è realizzata in totale risparmio energetico tenendo come riferimento una temperatura invernale di -22° C. Per questo «possiamo dire che abbiamo progettato tutto attorno alla grande "stube"» mentre i rivestimenti interni ed esterni sono stati realizzati con legname a km zero: «proveniente dal Col Rotondo, località sopra Fusine» mentre quello strutturale è realizzato con larice e abete rosso delle foreste regionali, certificati PEFC per garantirne la sostenibilità. Altra curiosità è l'aver riutilizzato buona parte del vecchio legname: «Abbiamo eliminato solo quello marcio (nel 2000 il bar "Ai 7 Nani" era andato quasi completamente sott'acqua a causa dell'esondazione del lago ndr) ma abbiamo potuto riusare il resto. In particolare le vecchie travi con cui rivestiremo il bancone». Non andrà persa neppure quella storica, datata 14 aprile 1952, che riporta i nomi e le firme dei vecchi carpentieri: «trovata da mio papà e che abbiamo deciso di salvaguardare per mantenere il legame con il passato».

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