Palmanova. Hotspot per i migranti, si accelera su Jalmicco: è il sito preferito dalle autorità. Il prefetto incontra il sindaco

Mercoledì 1 Novembre 2023 di M.A.
La protesta a Jalmicco e a destra l’ex caserma

PALMANOVA (UDINE) - Le settimane di silenzio, le frontiere chiuse a spostare - comprensibilmente - l'attenzione ma sempre con sullo sfondo lo stesso problema, cioè quello dell'immigrazione incontrollata dalla porta dei Balcani. Poi una nuova accelerazione, confermata da un incontro ufficiale che andrà in scena nei prossimi giorni dopo un primo rinvio causato da un disguido. Il prefetto di Udine, Domenico Lione, incontrerà a breve il sindaco di Palmanova, Giuseppe Tellini. È vero, sarà una prima stretta di mano dopo l'insediamento dell'ex prefetto di Pordenone nel Friuli Centrale.

Ma è inevitabile che si ricada proprio lì, sull'hot spot di Jalmicco. Perché anche dopo tante valutazioni è ancora quella la scelta numero uno per la realizzazione del centro per i migranti.

VERSO LA DECISIONE

Ufficialmente le dichiarazioni sono a quota zero. Ma quello che si muove nelle retrovie è più che significativo. Negli ultimi giorni - testimoni anche i residenti della frazione che ospita anche l'ospedale e la sede regionale della Protezione civile - si sono intensificati i movimenti di auto militari nei pressi dell'ex caserma di Jalmicco. Sopralluoghi, verifiche. E sullo sfondo la convinzione che guida la decisione futura: Palmanova-Jalmicco è il sito logisticamente preferito per la realizzazione dell'hot spot da dedicare ai migranti. Conferme che corrono anche nelle stanze delle rappresentanze di governo. E l'incontro tra il prefetto Lione e il sindaco Tellini servirà anche a mettere sul tavolo un primo confronto. Sì, perché l'opinione pubblica dovrà essere gestita, dal momento che la tematica dell'hot spot è tra quelle da bollino rosso, sia politicamente che per la società civile.

PREOCCUPAZIONE

Lunedì sera a Palmanova è andato in scena un incontro tra i capigruppo in consiglio comunale. Era presente anche il sindaco Tellini. Alla riunione erano presenti Francesco Martines, Simonetta Comand, Luca Piani e Giulia Calabrò per la maggioranza, Ernesto Baldin, Ilaria Panizzolo e Luca Marzucchi per la minoranza. L'appello bipartisan è quello di ascoltare il territorio, difendere Jalmicco e la sua comunità. Così il primo cittadino: «Il silenzio delle istituzioni è preoccupante. Mesi che tutto tace, che chiediamo risposte e un dialogo, trovando solo bocche cucite da ministero, prefetto di Trieste, che svolge anche il ruolo di commissario di governo, o Regione. Jalmicco e tutta Palmanova si sono espressi contro questa struttura. Abbiamo raccolto migliaia di firme, proposto concrete soluzioni alternative, richiesto incontri. Silenzio totale. Un silenzio pesante che non vorremmo celasse che qualcosa si stia muovendo alle spalle dei cittadini e delle amministrazioni locali. Vogliamo tutti rivolgere un appello anche al presidente della Regione: impedisca tutto questo, faccia sentire la sua voce e blocchi questo progetto scellerato che distruggerà la comunità di Jalmicco». E ancora: «Il sito dell'ex caserma Vinicio Lago a Jalmicco risulta fatiscente, con presenza di amianto, cisterne interrate non manutenute, edifici pericolanti da decenni, priva di fognature e servizi primari. Inoltre l'area è parte integrante di un borgo millenario costituito da una piccola comunità di circa 800 persone, molto coesa, che non ha la capacità di sostenere un tale impatto, che altererebbe irrimediabilmente la storia e le occasioni di ritrovo, creando una tensione sociale non gestibile dalle autorità locali, come dichiarato dallo stesso sindacato delle forze di polizia e paventato dai sindaci dei 23 comuni limitrofi sui cui territori opera la Compagnia dei Carabinieri di Palmanova». Intanto a Jalmicco spuntano decine di lenzuola appese alle case con scritte a spray con le quali i cittadini voglio esprimere tutto il proprio disagio e la propria contrarietà.

Ultimo aggiornamento: 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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