La tecnologia green del Gruppo Danieli fa lievitare i ricavi a 4,1 miliardi

Il futuro è assicurato: ordini in crescita e finanziamento da 200 milioni di euro da Cdp. Il presidente Benedetti: «Con le nostre innovazioni abbattuti i costi e le emissioni di Co2»

Sabato 21 Ottobre 2023 di Antonella Lanfrit
La tecnologia green del Gruppo Danieli fa lievitare i ricavi a 4,1 miliardi

UDINE - Tutti numeri in crescita per il bilancio del Gruppo Danieli riferito all'anno fiscale 30 giugno 2022-30 giugno 2023.

Lo sguardo, però, è rivolto al futuro e le cifre sono altrettanto positive: 6,2 miliardi gli ordini in portafoglio, una cassa con 1,6 miliardi, un finanziamento da 200 milioni arrivato in queste ore da Cassa depositi e prestiti per sostenere gli investimenti nella divisione Steel Making, che si affianca all'altra divisione del colosso friulano, la Plant Making.

«Nei prossimi due anni lavoreremo di più, ma più serenamente», ha sintetizzato ieri il presidente del gruppo, Gianpietro Benedetti, mettendo la cornice a numeri, vision e prospettive che sono stati illustrati nella sede di Buttrio dalla vice presidente Camilla Benedetti, dal vicepresidente e direttore amministrativo-finanziario Alessandro Brussi, dagli Ad Giacomo Mareschi Danieli e Rolando Paolone, che è anche direttore tecnico, e dall'Ad di Abs, Stefano Scolari. A dare positività al futuro del gruppo, e in particolare alla divisione Plant Making, è il processo di decarbonizzazione, accentuato in Europa ma al quale sono sensibili anche in diverse altre parti del mondo, dagli Usa alla Cina, all'India. Di fronte a questo percorso che le acciaierie sono ormai obbligate a percorrere, Danieli si è presentata con una tecnologia da «front runner», come le ha riconosciuto in questi giorni la stampa giapponese. E gli effetti sul bilancio si sono fatti sentire: «Gli introiti per i forni elettrici destinati alle acciaierie hanno raggiunto il miliardo nel bilancio approvato. Un risultato straordinario ha dettagliato l'Ad Mareschi Danieli , ma che potrà avere futuro, proprio perché legato alla decarbonizzazione in atto». Tutte le linee del Plant Making hanno comunque dato soddisfazione: «Sono tre anni che vendiamo più di quanto produciamo ha proseguito l'Ad , a beneficio di un bilancio solido». Le vendite sono state ovunque, «ad eccezione della Russia», con Usa, Cina e India a detenere le prime tre posizioni. L'India è pronta a scalare posizioni. Le previsioni per la produzione d'acciaio nel 2023 proiettano un calo complessivo del 3%-4%, solo India e Middle East, infatti, mostrano una crescita nella produzione. Del resto, «in Europa si produce il 5% dell'acciaio mondiale, in Asia il 70% e di questo circa il 50% in Cina», ha ricordato il presidente Benedetti. «Per rimanere importanti in Italia, come siamo rimasti, abbiamo dovuto aprire all'estero ha considerato l'Ad Mareschi Danieli -: esportiamo il 95% della produzione». Legati alla decarbonizzazione e alla costruzione di una filiera integrata anche gli investimenti previsti nella divisione Steel making, quella degli acciai speciali, che ha un centro di ricerca in Francia in cui «si studiano gli acciai del futuro e la realizzazione di acciai "personalizzati" per i clienti», hanno sottolineato la vicepresidente Benedetti e l'Ad Scolari. Complessivamente, «negli ultimi 10 anni il Gruppo Danieli ha investito 250 milioni in ricerca & sviluppo e in nuove idee», ha ricordato il direttore finanziario Brussi. «Molta della tecnologia sviluppata ha detto il presidente Benedetti è stata pensata per diminuire i costi di produzione, rivelandosi però in contemporanea efficace per l'abbattimento della produzione di C02».

UTILE PIÙ 11%
Nel bilancio 2022-2023 i ricavi operativi sono stati 4,1 miliardi (+ 13%) con margine operativo lordo di 423,9 milioni (+18%) e un netto d'esercizio attribuibile al gruppo di 243,6 milioni, + 11%. In crescita del 7% i dipendenti: 9.732 a fine giugno di quest'anno. Proposto dividendo di 0,31 euro per azione.
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