Regeni, nuove accuse della madre: «Torture sapute dai media»

Martedì 4 Febbraio 2020
I genitori di Giulio Regeni

«Per noi è stata una super botta: abbiamo scoperto che Giulio era stato torturato leggendo i giornali». Così Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, ascoltata dalla commissione parlamentare d'inchiesta all'uccisione del ricercatore friulano. «Non ci era stato riferito dall'ambasciata per una sorta di tutela nei nostri confronti». 

Giulio Regeni, dottorando italiano dell'Università di Cambridge, venne rapito in Egitto il 25 gennaio 2016 e venne ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo. Da allora la famiglia chiede verità sulla sua fine. Ogni 25 gennaio in numerose piazze d'Italia si svolgono fiaccolate in memoria del ricercatore, con una mobilitazione di tutto il Paese.

«Giulio era andato al Cairo come ricercatore, non perché gli piaceva girare al Cairo per bancarelle», ha proseguito la mamma davanti alla commissione. «Doveva essere un approfondimento sul campo di una ricerca molto più ampia, storico-sindacale. L'Egitto doveva essere un focus come quello sui sindacati, sia quelli indipendenti sia quelli filo governativi. La sua ricerca era più ampia di quella che la stampa ha pensato di evidenziare». Parlando con varie persone ed esperti, ha spiegato la mamma, è emerso che «la ricerca di per sé non era pericolosa, sono tematiche abbastanza nella norma». «Dopo uccisione di Giulio abbiamo capito che l'Egitto è un paese con una forte dittatura, che potrà essere comoda» per i rapporti commerciali, «ma che ha molte paranoie».

«L'ambasciatore italiano al Cairo Cantini da molto tempo non ci risponde, evidentemente persegue altri obiettivi rispetto a verità e giustizia, mentre porta avanti con successo iniziative su affari e scambi commerciali tra i due Paesi». Lo hanno detto i genitori di Giulio Regeni davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta all'uccisione del ricercatore friulano.

«Abbiamo incontrato l'allora premier Matteo Renzi per la prima volta il 7 marzo 2016 e ci ha detto di andare da lui senza legali.

Una cosa molto strana. Ci ha detto che aveva una strategia per smuovere gli egiziani e subito dopo è apparsa un'intervista del presidente egiziano al Sisi a Repubblica». Lo ha detto Claudio Regeni, padre di Giulio, alla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uccisione del ricercatore friulano. «Al secondo incontro- ha proseguito Claudio Regeni- Renzi ci ha fatto un discorso come se fossero già in Italia i famosi video delle telecamere di sorveglianza della metro del Cairo, cosa che a quel tempo ufficialmente non era ancora avvenuta».
 

Ultimo aggiornamento: 16:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci