UDINE - I pentastellati hanno annunciato un esposto in Procura a Gorizia sul caso delle terapie intensive in regione. La vicenda era balzata sotto i riflettori in seguito alla segnalazione di Aaroi Emac, esposta in una lettera inviata al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, e quindi in una successiva nota dell'11 aprile, con cui il medesimo sodalizio, che rappresenta 350 rianimatori e anestesisti friulani e giuliani, aveva ribadito la propria posizione dopo il confronto con l'assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi e i vertici delle Aziende sanitarie della regione.
ANESTESISTI
Nella lettera a Fedriga firmata dal presidente di Aaroi Emac Alberto Peratoner si faceva riferimento ai «reparti di semintensiva (come già a Palmanova, in questi giorni anche a Gorizia) che in realtà sono a tutti gli effetti vere terapie intensive gestite da anestesisti rianimatori, con pazienti gravi, ventilati e rapidamente tutti intubati in un effetto finale di sottodimensionamento dei numeri reali di pazienti di terapia intensiva.
IL M5S
In una nota il gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia annuncia che «presenterà un esposto alla Procura della Repubblica sul conteggio dei posti di terapie intensiva occupati in regione». «Nel contempo spiega il consigliere regionale Andrea Ussai presenteremo anche un'interrogazione per fare chiarezza sulla situazione, dopo che nei giorni scorsi Giunta e maggioranza hanno deciso di rinviare, senza definire a quando, la discussione sul tema». Come chiarisce lo stesso Ussai, l'esposto sarà presentato alla Procura di Gorizia, con un'esposizione dei fatti e del contenuto della segnalazione degli anestesisti (in particolare della nota dell'11 aprile) «per opportuna conoscenza ed eventuale seguito di competenza».
I PENTASTELLATI
«Già lo scorso 6 aprile avevamo sollevato dubbi su 14 posti di sub-intensiva a Gorizia in cui, stando alle dichiarazioni del responsabile del presidio ospedaliero, vi erano anche pazienti intubati ricorda Ussai -. La lettera inviata il giorno dopo (e uscita sulla stampa venerdì 9 aprile) dall'Associazione regionale anestesisti rianimatori confermava questi dubbi, e il comunicato della stessa Aaroi Emac dell'11 aprile, dopo l'incontro con l'assessore Riccardi, affermava come sia stato da una parte chiaramente riconosciuto e confermato che si tratta di veri e propri posti letto di terapia intensiva che contribuiscono ad avere una soglia di occupazione regionale superiore al 50%, dall'altra non è stato spiegato il perché questi pazienti non siano stati segnalati nei report giornalieri regionali». Secondo Ussai, «Riccardi riduce il tutto a una discussione fra tecnici', scaricando le responsabilità. Ma in realtà, come hanno denunciato gli stessi anestesisti, per mesi è mancato l'ascolto da parte dei vertici della sanità regionale su questa e altre criticità nei confronti di chi è ogni giorno in prima linea nella lotta contro il Covid costringendoli a rivolgersi direttamente al presidente Fedriga».