Un litigio fra minorenni si trasforma in maxi rissa: 80 ragazzini coinvolti

Martedì 26 Febbraio 2019 di Camilla De Mori
Un litigio fra minorenni si trasforma in maxi rissa: 80 ragazzini coinvolti
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CIVIDALE - Tutto sarebbe partito, a sentire il direttore, da uno screzio banale, fra un ragazzino pakistano e altri giovanissimi dell'Est, sulla musica che alcuni ragazzini albanesi e kosovari stavano ascoltando dopo pranzo in una domenica dall'aria già primaverile, vicino ai campetti esterni del Civiform di Cividale, una delle strutture che in regione accolgono i minori stranieri non accompagnati. Ma, se sui motivi indaga la Polizia, di sicuro si sa com'è finita: con una segnalazione arrivata alla centrale operativa della Questura intorno alle 13.50 per una maxi rissa che avrebbe visto coinvolti circa 80 minori stranieri ospiti del centro e che ha richiesto l'invio di due pattuglie della Squadra Volante e di una del Commissariato della città ducale per riportare la situazione alla normalità. Alla fine, i ragazzini denunciati a piede libero con l'accusa di rissa aggravata sono stati 25, 12 di origini albanesi-kosovare e 13 pakistani, tutti minori (il più vecchio compirà 18 anni in questi giorni, i più giovani sono quindicenni) e  le armi improprie sequestrate, che erano state utilizzate per il parapiglia e abbandonate a terra, sono state 9: sette tubi metallici di mezzo metro, un coltello da cucina e una mazza da cricket. In pronto soccorso sono finiti in sette, che poi sono stati dimessi: la prognosi più lunga, di 15 giorni, per un ragazzino che sarebbe stato ferito al volto. Un adolescente pakistano ha anche rimediato una denuncia perché nella sua camera gli agenti hanno trovato circa 3,9 grammi di hascisc divisi in sei dosi.
L'EPISODIOÈ la prima volta che i poliziotti contano così tante denunce in una volta sola, per una rissa fra minorenni, almeno in tempi recenti. Ma non è la prima volta che accade un parapiglia a Cividale, una delle 22 strutture convenzionate in regione che accolgono minori stranieri non accompagnati (un numero che in Fvg arriva quasi a 800) affidati dai Comuni. Ne sa qualcosa il direttore del Civiform Daniele Bacchet: «Ma è la prima volta che sono coinvolti così tanti ragazzi. Sono ragazzi in accoglienza, che ci vengono affidati dai Comuni: non ce li scegliamo noi. In totale, ne abbiamo un centinaio a Cividale e una cinquantina a Trieste. Non è la prima volta che capita un litigio: ogni tanto succede. Qui c'è un crogiolo di etnie e religioni, è inevitabile che succeda qualcosa. Purtroppo domenica ha assunto una dimensione imprevista e imprevedibile, all'esterno del centro. Pare che tutto - ricostruisce il direttore - sia partito da una provocazione di un ragazzo pakistano, che sarebbe andato a provocare e disturbare degli albanesi e kosovari che stavano ascoltando musica. Loro avrebbero cercato di non cadere nella provocazione, ma è finita così. La radio è stata rotta e poi dev'essere scattato un meccanismo di gruppo: da una parte i pakistani, dall'altra gli albanesi. Il fatto in sé è banale, ma forse dietro potrebbero esserci altri sgarbi e altre tensioni maturate prima, che poi esplodono», ipotizza Bacchet. «Subito sono intervenuti i nostri educatori, poi abbiamo chiamato la Polizia, che è intervenuta in forze e ha fatto un ottimo lavoro. Domenica sera era stato tutto ricondotto alla normalità. Adesso si provvederà a trasferire tutti quelli che ci vengono indicati dalla Questura in altre strutture, per evitare altri problemi. Bisognerebbe farlo il più rapidamente possibile, ma non dipende da noi: dobbiamo passare attraverso i Comuni». La scuola in totale conta «660 ragazzi inseriti nei percorsi di formazione e un centinaio di adulti, per un migliaio di studenti». Ma, di domenica, c'erano solo i minori stranieri ospiti.
IL DEPUTATOIn questo quadro, interviene anche il parlamentare forzista Roberto Novelli, che si spinge fino a chiedere che «il ministero dell'Interno intervenga per militarizzare la struttura e accertare l'età dei ragazzi». Novelli vorrebbe che venisse garantita «una presenza continua delle forze dell'ordine al Civiform» e che, dopo l'accertamento dell'età dei ragazzini (secondo lui «c'è più di un dubbio che siano tutti minorenni» e «ci sono dubbi sul fatto che moltissimi provengono da Paesi europei dove non ci sono guerre e carestie»), si provvedesse ad «allontanare chi non ha titolo a stare lì. La situazione non è più sostenibile né per i cividalesi né per l'amministrazione comunale, che peraltro aspetta dal Governo i fondi relativi al quarto trimestre 2017 proprio per l'accoglienza dei minori non accompagnati». Insomma, conclude, «è finito il tempo del buonismo».
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