Piccoli azionisti di Civibank divisi sulle sorti della banca, confermando una lacerazione pervasiva sulle sorti future dell'istituto: con Sparkasse, perché l'Opa lanciata dagli altoatesini avrà successo, o ancora autonoma perché le migliaia di azionisti non venderanno le loro azioni.
SERRATE LE FILA
Dagli azionisti alla politica, passando per gli amministratori e per tutti coloro che, a vario titolo, sentono di poter leggere ad alta voce ciò che sta accadendo, le due fazioni si ingrossano.
PERCHÈ SÌ
Il 20 aprile a Moimacco, per esempio, in uno degli appuntamenti sul territorio che gli altoatesini hanno organizzato per spiegare «a tu per tu» i loro obiettivi e, soprattutto, rassicurare sulla permanenza e il consolidamento della banca in loco, parteciperà, a fianco del presidente e dell'amministratore delegato della banca, il presidente dell'Associazione piccoli azionisti Civibank, il notaio Pierluigi Comelli. Con lui ci sarà Silvano Chiappo, già vicedirettore di Civibank, consulente dell'associazione e ora candidato come componente del Consiglio di amministrazione nella lista presentata da Sparkasse per la prossima assemblea. Il sostegno all'Opa di questa fetta di piccoli azionisti è dichiarato. «La crescita è un'opportunità per tutti ha sostenuto Chiappo intervenendo l'altro giorno alla presentazione della lista a Udine - In una banca di prossimità occorre coltivare l'aspetto relazionale, ma i servizi devono essere evoluti e adeguati per prezzo e qualità. È questo ciò che conta nel mondo del business».
PERCHÈ NO
A conferma di una storia che comunque vada lascerà una cicatrice, è la posizione assunta dal Movimento difesa del cittadino Fvg e Movimento difesa del cittadino Veneto, che hanno predisposto l'avvio di un'azione collettiva risarcitoria a tutela dei piccoli azionisti. I presidenti dei due sodalizi, Raimondo Englaro e Matteo Moschini, valutano in modo «estremamente negativo il tentativo da parte di Sparkasse di acquisire il controllo di Civibank», perché tale operazione, sostengono, «pare rispondere solo ed esclusivamente alle esigenze di crescita di Sparkasse, non certo a quelle dei circa 15mila azionisti di Civibank». Secondo Englaro, la banca offerente non sarebbe in grado di «ricostituire un rapporto di fiducia con la compagine sociale, già gravemente pregiudicata dal rilevante deprezzamento subito dal valore delle azioni emesse da Civibank». Per Moschini, l'attuale cda «sta lavorando bene», come dimostrano «gli ultimi dati di bilancio, estremamente positivi; riteniamo quindi che Civibank debba rimanere autonoma e che all'attuale management - espressione del territorio friulano e che ben conosce l'economia locale - debba essere consentito proseguire nella propria attività». Se, dunque, l'Associazione dei piccoli azionisti con la sua presenza agli appuntamenti organizzati da Sparkasse sul territorio si fa testimonial dell'Opa davanti ai «colleghi» soci, all'opposto il Movimento difesa del cittadino invita gli azionisti «a respingere l'assalto e a non accettare l'offerta». Il risultato definitivo della contesa si avrà il 6 maggio, salvo proroghe.