Mereto di Tomba. Il giallo dell'anziana uccisa a coltellate, la casa torna sotto la lente d'ingrandimento: ancora nessun indagato

Giovedì 23 Novembre 2023
Il giallo dell'anziana uccisa a coltellate, la casa torna sotto la lente d'ingrandimento: ancora nessun indagato

MERETO DI TOMBA (UDINE) - Si aggiunge un nuovo tassello investigativo nell'indagine relativa all'omicidio dell'89enne Benita Gasparini, l'anziana uccisa con due coltellate lo scorso 19 luglio nella sua abitazione di Pantianicco, frazione di Mereto di Tomba. A seguito degli approfonditi interrogatori svolti nelle scorse settimane nei confronti delle persone più vicine alla donna uccisa, ieri mattina gli uomini del Rac, il Reparto analisi criminologiche dell'arma dei Carabinieri di Roma, hanno eseguito un nuovo sopralluogo all'interno della casa situata tra via D'Annunzio e via Percoto, dove la pensionata è stata assassinata.

IL SOPRALLUOGO

Da quanto emerso l'attività si è concentrata sull'osservazione di dettagli volti a risalire alle caratteristiche psicologiche della vittima e del suo aggressore, al fine di rivelarne abitudini, usanze, ma anche la serialità dell'assassino.

In particolare il tentativo è quello di comprendere come quest'ultimo possa essersi innestato nel contesto della donna e aver agito nei suoi confronti. Nel frattempo l'indagine, seguita passo passo dai consulenti dell'associazione i Nostri Diritti guidata da Edi Sanson, continua a non presentare alcun nome nella lista degli indagati, e in vista del prossimo giovedì 30 novembre è stata programmata un'ulteriore ispezione, incentrata sull'approfondimento delle impronte digitali originariamente rilevate, rispetto alle sostanze reagenti usate durante le analisi. In quella stessa data si deciderà se procedere al dissequestro dell'abitazione, che verrebbe eventualmente riconsegnata al figlio Gabriele Cisilino. L'intervento dei "profiler" del Rac si è andato dunque ad affiancare al lavoro svolto in questi mesi dagli uomini del Reparto investigazioni scientifiche di Parma, i quali più volte hanno passato al setaccio l'abitazione di Benita Gasparini, l'ultima in ordine di tempo il 17 novembre scorso, coordinati dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Letizia Puppa. In quell'occasione hanno battuto palmo a palmo la casa, in particolare il salotto, la cucina, l'atrio, le scale e la camera da letto, a caccia di impronte.

IL LAVORO

Un lavoro minuzioso che è volto ancora alla risoluzione del "giallo", a quattro mesi di distanza dall'efferato omicidio. certosino, finalizzato a dare un nome a chi ha ucciso Benita Gasparini. «All'interno della casa aveva spiegato l'esperto della scena del crimine, Edi Sanson sono stati utilizzati alcuni reagenti chimici, come la ninidrina, che hanno già dato i primi risultati ma che per avere un esito ottimale necessitano di almeno quindici giorni». Nel corso dei precedenti sopralluoghi i Ris avevano analizzato anche un capello trovato sulla porta, due portamonete, il ceppo di coltelli dal quale è stato preso il coltello utilizzato per colpire l'anziana, un canovaccio e un calendario. «Nelle stanze è stato effettuato un doppio trattamento specifica Sanson, che supervisiona il caso su incarico dalla famiglia della vittima. Oltre all'utilizzo dei reagenti per la ricerca di impronte dattiloscopiche, è stata effettuata anche un'ulteriore ricerca biologica. Tutto questo consentirà a uno dei figli di Benita, Gabriele Cisilino, di rientrare in casa sua facendo in modo di non disperdere nessun reperto che potrebbe risultare potenzialmente utile alle indagini, che, lo ricordiamo, sono ancora aperte a 360 gradi».

Tutte le piste - da quella che fin dall'inizio aveva portato a sospettare un dissidio interno alla famiglia a quella della rapina - restano ancora aperte oltre ai familiari della donna c'è anche una intera comunità, quella di Pantianicco e di Mereto di Tomba che attende di sapere cosa sia successo in quel tragico 19 luglio scorso e chi sia stato ad uccidere la donna.

Ultimo aggiornamento: 12:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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