Sedute terapeutiche e lavoro in fattoria: i domiciliari sono troppo "stressanti", chiede e ottiene di tornare in carcere

Lunedì 25 Gennaio 2021
Sedute terapeutiche e lavoro in fattoria: i domiciliari sono troppo "stressanti", chiede e ottiene di tornare in carcere

 TRIESTE - Un giovane triestino agli arresti domiciliari non riusciva ad abituarsi ai controlli delle forze di polizia nell'abitazione, alle sedute terapeutiche, al lavoro socialmente utile in una fattoria e, in generale, alle prescrizioni imposte dall'autorità giudiziaria.

Così, nei giorni scorsi, durante l'orario di permesso, era andato alla Stazione Carabinieri di Villa Opicina ( Trieste) dove ha esposto tutte le sue difficoltà e il desiderio di ritornare in carcere. I Carabinieri, dopo averlo ascoltato, hanno informato il magistrato di sorveglianza, che ha accolto le richieste del giovane e disposto il suo accompagnamento in carcere. Accompagnamento che è stato eseguito nella giornata di sabato. 

Ultimo aggiornamento: 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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