Luca Zaia in diretta oggi: «Nuove zone: noi gialli o arancioni». Vaccini: «Taglio del 29% a tutti». Frecciata a Conte: «Nel discorso sull'autonomia "zero rispetto"»

Mercoledì 20 Gennaio 2021 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi alle 12.30: le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto
18

Luca Zaia in diretta oggi, mercoledì 20 gennaio 2021, per le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. Ancora in primo piano la vicenda vaccini Pfizer, con forniture dimezzate e ritardi, intanto il Veneto continua a restare in zona arancione, con le regole e restrizioni che la fascia prevede. I nuovi colori saranno decisi venerdì prossimo, ma il presidente ha anticipato che, alla luce dei nuovi dati, si aspetta il giallo o l'arancione, escludendo categoricamente il rosso. Difatti il virus ha allentato la morsa sul nostro territorio dai primi del mese, le curve dei ricoveri in terapia intensiva negli ospedali mostrano l'andamento dell'epidemia in modo chiaro (GUARDA). Altro tema scottante, la riunione fra i presidenti delle Regioni e il Governo ieri sera, incentrata sul tema vaccini. In questa sede è emersa una proposta del governatore del Veneto: «Che il taglio sia uguale per tutte le Regioni.

Se il taglio è del 29% a livello nazionale, almeno sia orizzontale», ha affermato Zaia. Insomma, che le decurtazioni delle dosi siano uguali per tutti, in modo da poter garantire equità e la possibilità di fare i richiami ai cittadini che abbiano già ricevuto la prima somministrazione. 

Non è mancata, durante la diretta di oggi, una polemica politica, il governatore Zaia ha lanciato una frecciata al premier Giuseppe Conte in merito all'autonomia: «Do ragione a Conte, il titolo V della Costituzione, va rivisto: vanno tolte tutte le competenze allo Stato. Non intendeva dire questo il premier? - ha sibilato il presidente -. Mi dispiace che il premier abbia portato questo "cammeo" nel suo discorso, per imbonire qualcuno che odia l'autonomia. Quel passaggio lì ha dimostrato zero rispetto, soprattutto per gli oltre due milioni di veneti che hanno votato in modo serio il referendum». LEGGI Giuseppe Conte, il discorso integrale al Senato
 

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 3milioni 615mila, test rapidi 2milioni e 339mila (44mila in totale nelle ultime 24 ore), 1.359 positivi sulle ultime 24 ore (3% di incidenza), 301.486 positivi da inizio pandemia,  oggi 57.469 attualmente positivi, 2.898 ricoverati oggi,  338 in terapia intensiva (-1), 2560 in area non critica (-43), 8.256 sono decessi ad oggi, +69 decessi nelle ultime 24 ore.

Covid in Veneto

Classificazione delle Regioni al centro del discorso oggi, visto che venerdì il Governo dovrà decidere le fasce di colore per i vari territori. «Siamo nella giornata clou delle valutazioni, ossia il mercoledì, venerdì avremo la nuova classificazione delle Regioni, non so quale sarà: i dati sono buoni, questo va detto - ha assicurato il presidente Zaia -. L'ospedalizzazione sta scendendo in modo importante ma anche l'Rt e altri parametri stanno scendendo. Vedremo se saremo arancioni o gialli, di certo non rossi. Ma non pensiamo che sia finita, il virus c'è ancora. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma se torna il sistema dello struscio delle piazze e fra comuni, capite che il virus potrebbe riprendere vigore», ha ammonito il governatore.

Covid, Galli: «La terza ondata? Non ci sono segni di peggioramento, ma non possiamo cantare vittoria»

 

Scuola

In attesa della sentenza del Tribunale Amministrativo del Veneto sul ricorso presentato da alcuni genitori per la riapertura delle scuole superiori prima del 1 febbraio, è tornato a parlare ancora una volta Zaia, ribadendo il suo no alle aperture anticipate rispetto all'ordinanza regionale e spiegando che, anche il primo febbraio, occorrerà valutare con attenzione cosa fare: «Altro momento di assembramento è la scuola, io ricordo che ho un incremento della curva in correlazione con la riapertura delle scuole. La scuola è una forma di aggregazione problematica per la diffusione del virus, oggi a nostro avviso la sicurezza non è totale, spero che il Tar valuti bene le relazioni dei tecnici che abbiamo depositato. E' squallido pensare che la scuola sia stata chiusa per un vezzo politico - ha commentato il governatore -. E quando riapriremo daremo lo spaccato in diretta di quello che accade nelle scuole dal punto di vista epidemiologico. Questa battaglia sarà finita quando avremo l'ultimo cittadino dimesso».

Cosa succederà il primo febbraio?

«Per l'eventuale riapertura delle scuole dal primo febbraio dobbiamo innanzitutto valutare la classificazione da venerdì prossimo, quando capiremo se saremo gialli o arancioni, una volta capito questo valuteremo insieme alla Prevenzione cosa fare», ha precisato Zaia.  E se il Tar accogliesse i ricorsi e la scuola dovesse riaprire da lunedì? «I trasporti avranno bisogno di almeno 4 giorni per partire, ma sono a posto, i piani sono stati depositati presso le Prefetture. Fermo restando che vorremmo in caso leggere bene il dispositivo del giudice. Dovremo capire le motivazioni della sentenza, poi potremmo ricorrere al Consiglio di Stato, fra le possibilità». Occorre quindi attendere che il Tar si esprima per poter capire quali saranno le mosse della Regione, se deciderà di accettare la sentenza o utilizzerà gli strumenti in suo possesso per superarla e tener fede alla propria linea.

Vaccini

Caos vaccini Pfizer, la vicenda è in pieno svolgimento e ancora non si riesce a comprendere come siano stati decisi i tagli alle Regioni italiane e cosa accadrà la prossima settimana. «Ieri sera con il Governo abbiamo parlato solo di vaccini. Ma la situzione non è chiara. Se dobbiamo tutelare la situazione nazionale e veneta dobbiamo vedere il contratto, che avrebbe stipulato la Commissione europea e gli Stati avrebbero invece fatto la richiesta di forniture. Difficile capire come stiano le cose senza avere il contratto ma è vero che anche in altri paesi europei ci sono stati tagli, come Germaia e Francia - ha detto Zaia -. Il dubbio che mi viene è che l'azienda abbia fatto il conto sulle 5 dosi, invece che le 6: la sesta dose rappresenta il 20% in più del vaccino». «Ripeto - ha sottolineato di nuovo - che se c'è da tutelare la posizione nazionale e veneta non si può prescindere da sapere qual è il contratto. Se c'è scritto che il plafond di fornitura è trimestrale, e non c'è un impegno formale a livello settimanale, l'azienda non ha commesso irregolarità. È vero che anche in altri Paesi europei si è tagliato».



Tagli del 29% per tutte le Regioni: la proposta di Zaia

«Dobbiamo essere messi nelle condizioni di vaccinare, ho ribadito la necessità che il taglio del 29% alla fornitura sia orizzontale e si tagli di quello tutte le Regioni: questo è un modo perequativo, mutualistico e con un senso di responsabilità. Adesso avremmo un paio di settimane, questa e la prossima, di disagio, quella dopo dovremmo tornare a regime. Spero che AstraZeneca abbia i requisiti ed Ema dia il via libera: dovrebbe dare 8milioni di dosi in un trimestre, significherebbe iniziare a vaccinare in modo davvero potente, coinvolgendo anche i medici di base», si è augurato il governatore.

«Chi ha subito tagli questa settimana riceverà più dosi la prossima, Pfizer cercherà di riequilibrare i tagli», ha spiegato Zaia in conferenza stampa. «La Regione sta tentando in tutte le maniere per capire se vi siano canali alternativi legali per approvvigionarsi, ma per adesso non ne abbiamo trovati», ha spiegato. «I vaccini alle varie Regioni erano stati distribuiti con il criterio della popolazione di ogni territorio, i tagli invece non si sa come siano stati fatti e quali criteri abbiano seguito».

Quanti vaccini servono al Veneto?

«Ci servono 110 mila dosi per i richiami. Al momento abbiamo 22.230 dosi dell'ultima fornitura più altre 20 mila in magazzino». Lo ha riferito il presidente del Veneto Luca Zaia. «Avevamo un programma prudenziale - ha notato - e ci servono tutte queste dosi, ma non pensavamo che ci fosse il taglio del 50%. Comunque per questa settimana ne veniamo fuori, poi domani è un altro giorno», ha concluso. Le dosi Pfzer in arrivo il 25 gennaio in Veneto sono 35.217, l'ipotesi di redistribuzione è di 24.570 dosi per noi.

Vaccini, cosa è successo?

Ospite della diretta oggi il dottor Luciano Flor a Direttore Generale della Sanità della Regione Veneto. Caos vaccini, cosa è successo in Veneto? «A gennaio-febbraio avremmo dovuto avere 45mila dosi a settimana., La prima completa, la seconda completa, quella di oggi, la terza, c'è stato il taglio e invece di 45.600 dosi ne abbiamo ricevute 22mila circa. Sulla fornitura della settimana scorsa abbiamo trattenuto vaccini per poter fare i richiami fino a domani e dopodomani. Abbiamo bisogno ora di una fornitura piena per garantire i richiami a tutti i cittadini, quindi per questa settimana e la prossima non facciamo nuove prime dosi ma solo richiami», ha sintetizzato il dottor Flor. «Dal 31 dicembre abbiamo vaccinato 110mila persone, i vaccini che stanno arrivando e quelli che abbiamo risparmiato in magazzino servono per i richiami a queste 110mila peersone e andranno richiamate tutte nei prossimi 20 giorni. Ad oggi abbiamo 42mila dosi per i richiami, ne servono 110mila per farli a tutti. Noi vaccineremo al 21esimo giorno, non vacciniamo più nuove persone se non garantiamo il 21esimo giorno di richiamo. Non ipotizziamo che qualcuno resti fuori da qui al 10 febbraio, con le forniture che sono state previste, siamo in grado di corpire tutti i richiami». «Venerdì avremo la classificazione per le prossime due settimane, il numero di nuovi casi va valutato comunque con attenzione», ha avvertito ancora il dottor Flor, riferendosi a quanto già anticipato da Luca Zaia durante la diretta.

Polemica con Conte

Partendo da una domanda dei giornalisti, Zaia ha commentato i numeri del Governo Conte, e a stretto giro non ha perso l'occasione per lanciare una frecciata al premier sul tema dell'autonomia: «Se avessi numeri come questi sarei sempre appeso a un filo e appeso al voto dell'ultimo sconosciuto che ti pone condizioni. Serve una maggioranza molto più strutturata, parliamo di numeri che non so se basteranno le fiduce sui provvedimenti, è davvero tirata, se uno ha il raffreddore e non è in aula è un problema. Per governare ci vogliono i numeri, e i numeri qui non ci sono. Lo vedremo nelle prossime settimane e l'imbuto del Parlamento sarà sempre più importante. Recovery Fund, riforma del Welfare e della Giustizia? Cosa ne sarà? - si è chiesto il governatore del Veneto -. Sono misure che hanno bisogno di un grande consenso».

Autonomia: "zero rispetto"

Ed ecco le parole spese per replicare a Conte in merito al Titolo V della Costituzione italiana: «Do ragione a Conte, il Titolo V, va rivisto: vanno tolte tutte le competenze allo Stato. Non intendeva dire questo il premier? - ha sibilato Zaia, riferendosi al discorso del premier Giuseppe Conte in Senato ieri -. E ricordiamoci che i paesi che funzionano hanno scelto di dare le competenze ai territori, come la Germania. Mi dispiace abbia portato questo "cammeo" nel suo discorso, per imbonire qualcuno che odia l'autonomia. Il Covid ha dimostrato viceversa che l'autonomia funziona. Quel passaggio ha dimostrato zero rispetto, soprattutto per gli oltre due milioni di veneti che hanno votato in modo serio l'autonomia: non la si può liquidare così», ha concluso il governatore del Veneto.

Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 23:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci