Coronavirus in Vento, la curva delle terapie intensive traccia l'andamento della pandemia

Mercoledì 20 Gennaio 2021 di Angela Pederiva
Coronavirus in Vento, la curva delle terapie intensive traccia l'andamento della pandemia
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Coronavirus in Veneto: quale è l'andamento della pandemia nella nostra regione? Le ultime notizie.

Non suonano certamente a festa, perché in questo momento la prudenza è così tanta da sconfinare nella scaramanzia. Ma le due campane sono finalmente visibili, nella curva che segna l'andamento dell'epidemia in Veneto, con particolare riferimento alle Terapie intensive.

Nel giorno in cui pure è stato sfondato il muro dei trecentomila contagi dall'inizio dell'emergenza Covid, infatti, ieri il numero dei pazienti intubati è sceso sotto il picco della prima ondata, per cui ha cominciato a prendere forma la discesa di questa seconda fase.

Curve Covid in Veneto

A mostrarlo è la fotografia scattata ieri mattina alle 8 e relativa alle ventiquattr'ore precedenti. Il totale dei positivi ha raggiunto quota 300.127, in forza di 3.598.134 tamponi molecolari e 2.311.869 test rapidi. Gli ultimi 47.011 accertamenti, rispettivamente 13.953 di un tipo e 33.058 dell'altro, hanno permesso di individuare 957 infezioni, un dato che per il secondo giorno è rimasto sotto i mille e che segna un'incidenza del 2,03%, esattamente la metà del 4,1% rilevato mediamente a livello nazionale. Incoraggiante è il ritmo assunto dai soggetti attualmente positivi, come si può vedere nel grafico azzurro che riportiamo in questa pagina e che è stato elaborato dagli analisti del progetto Covid19Ita, promosso dall'Università di Padova. Al momento risultano contagiate 63.171 persone, mentre la vigilia di Natale erano ben 104.022. La modesta campanella che si era plasmata in primavera, è stata seguita in estate da un bassorilievo pressoché piatto e in autunno da un'impennata che dall'inizio dell'inverno è andata ad abbozzare una campana, quella appunto che adesso si sta delineando con una discesa sempre più marcata.


Ricoverati positivi

La tendenza è visibile pure sul fronte dei degenti Covid, che nel bollettino regionale comprendono anche quelli che si sono già negativizzati. I ricoverati totali sono calati a 2.942, cioè 485 in meno nel confronto con il 31 dicembre. Di questi, 2.603 (-58 rispetto al giorno prima) si trovano in area non critica e 339 (-15) in Terapia intensiva. «Siamo scesi sotto il valore massimo rilevato in primavera, cioè 356 il 31 marzo», osserva il governatore Luca Zaia. Questo andamento sta forgiando la campana di autunno-inverno, tratteggiata in rosso nel grafico qui accanto, dopo la piatta estiva. Il profilo di questa seconda figura è più morbido, rispetto a quello spigoloso della prima, il che secondo gli esperti è indice di una maggiore lentezza. Non a caso i tempi di questa fase si stanno rivelando molto più lunghi di quelli della precedente, per cui è verosimile che si farà attendere di più anche il rallentamento della curva dei decessi, che ieri mattina ne ha contabilizzati altri 162 rispetto alla stessa ora di lunedì. 

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Numeri che cambiano in fretta

Per dovere di cronaca, va comunque precisato che il successivo aggiornamento delle 17 ha riportato questa situazione nella giornata di ieri: 1.085 nuovi casi (300.740 dall'inizio), 129 vittime (in tutto 8.235), 339 pazienti intubati e 2.565 ricoverati in area non critica. La flessione riscontrata negli ospedali si riflette nel monitoraggio di Agenas: l'occupazione dei posti-letto scende al 32% in Terapia intensiva e, per quanto riguarda gli altri reparti, dopo settimane si riallinea finalmente alla media nazionale attestata sul 36%, quindi al di sotto della soglia critica. Di fronte a questi numeri, la Regione si prepara a sbloccare gradualmente le prestazioni chirurgiche e diagnostiche parzialmente sospese in questi mesi. «Faremo una valutazione entro questa settimana e poi un provvedimento dalla prossima», annuncia l'assessore Manuela Lanzarin. 

Ultimo aggiornamento: 11:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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