Assessori, manager, direttori delle Ulss: ecco le prossime mosse di Zaia

Giovedì 24 Settembre 2020 di Alda Vanzan
Luca Zaia
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VENEZIA -  I dieci assessori. I big manager di Palazzo Balbi. I direttori delle Ulss. Sono tante le caselle che il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, reduce dallo storico trionfo elettorale che l'ha visto rieletto per la terza volta con il 76 per cento dei consensi, dovrà affrontare nelle prossime settimane. Una triplice partita - politica, amministrativa, dirigenziale - fondamentale per far funzionare la macchina regionale.
I BIG MANAGER
Il tempo passa per tutti, anche per la squadra di Luca Zaia. Gli uomini che dal 2010 hanno seguito, accompagnato, per certi versi guidato l'azione amministrativa del presidente della Regione sono prossimi a ritirarsi per sopraggiunti limiti di età. Andranno in pensione, qualcuno ci è già andato.
Ha finito il suo lavoro a Palazzo Balbi Fabio Gazzabin, l'ombra di Zaia per 25 anni, prima direttore generale della provincia di Treviso, poi responsabile della segreteria del ministero dell'Agricoltura a Roma, dal 2010 fino a pochi mesi fa capo di gabinetto del governatore. Una presenza fissa, un po' come il personaggio di Pulp Fiction: Sono il signor Wolf, risolvo problemi. È già andato in pensione Ezio Zanon, il capo dell'Avvocatura regionale, l'esperto che conosceva a memoria casi, istruttorie, sentenze. Verso il pensionamento l'avvocato Mario Caramel, dal 2010 segretario della giunta regionale. Tre caselle fondamentali: direzione del presidente, Avvocatura, segreteria della giunta. Tutte da coprire in breve tempo. Poi ci sono gli incarichi in scadenza, quelli legati alla legislatura ormai finita. Uno su tutti, la segreteria generale della Programmazione, incarico attualmente ricoperto da Ilaria Bramezza. E poi il responsabile dell'ufficio stampa, Carlo Parmeggiani.
Non meno delicata la partita legata alla sanità. Il 31 dicembre finisce il mandato dei tredici direttori generali di Ulss, Aziende ospedaliere e Iov. Per questi incarichi sono in corsa 148 manager, un elenco in cui brillano anche alcune assenze: a non presentare domanda è stato ad esempio il direttore dell'Azienda ospedaliera di Padova Luciano Flor. Tra i nuovi aspiranti si ritrovano Adriano Marcolongo, già a Rovigo, attualmente direttore dell'ospedale Sant'Andrea di Roma e Joseph Polimeni che guida l'Azienda sanitaria di Pordenone. Ma la casella più importante da coprire è quella che verrà liberata dal big manager della sanità Domenico Mantoan, al quale il ministro Roberto Speranza ha affidato la guida di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il braccio operativo del ministero sul territorio. Mantoan, che già aveva avuto la presidenza dell'Agenzia italiana del farmaco, lascerà dunque Venezia per la capitale e Zaia dovrà nominare un nuovo direttore generale della Sanità veneta. In pole position c'è Giuseppe Dal Ben, attualmente alla guida dell'Ulss 3 Serenissima. E non sono esclusi altri cambiamenti: Francesco Benazzi potrebbe essere promosso da Treviso all'Azienda ospedaliera di Padova, mentre nella Marca o a Venezia potrebbe essere dirottato dal Veneto orientale Carlo Bramezza.
GLI ALLEATI
Assessori regionali, le caselle da riempire sono dieci. Quante alla Lega e quante agli alleati di Fratelli d'Italia (5 consiglieri eletti) e di Forza Italia (2 eletti)? Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia - passati dal 6,5% delle Europee un anno fa al 9,5% - e neoeletto senatore nel collegio di Verona, attende di parlare con il governatore. Dice: «Zaia ha fatto un discorso pacato e di buon senso, ha detto: io potrei governare da solo ma siamo in coalizione. Tra l'altro, ricordo, una coalizione basata su un accordo nazionale che contempla autonomia, anti-inciucio, presidenzialismo. Cosa ci aspettiamo? Noi che siamo sempre stati fedeli non cerchiamo posti, vogliamo renderci utili e decidere con il presidente Zaia la formula con cui saremo più utili».
Alda Vanzan
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Ultimo aggiornamento: 14:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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