Village People, concerto a rischio sulle mura: c'è l'ipotesi numero chiuso

Mercoledì 5 Giugno 2019 di Paolo Calia
Il pubblico numeroso sulle mura per i concerti di Suoni di Marca
TREVISO -  Sulle Mura, per i quattro-cinque eventi maggiori, potrebbe arrivare troppa gente. E Suoni di Marca, manifestazione clou dell’estate trevigiana, rischia fortissime limitazioni. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi che qualche concerto sia a rischio, possa saltare per motivi di sicurezza a cominciare da quello dei Village People, complesso icona degli anni Ottanta. Il problema è esploso in questi giorni a Ca’ Sugana, dove sono arrivate le perplessità della Commissione Provinciale Pubblici Spettacoli e della questura.  La paura è che per gli eventi maggiori, come l’appuntamento col complesso americano, possano presentarsi troppi appassionati. L’idea che più di seimila persone si accalchino nei pressi del palco spaventa un po’ chi deve garantire che la manifestazione si svolga senza particolari scossoni. E il precedente del concerto di Battiato di due anni fa, che provocò un intasamento tale da mettere in difficoltà anche il Put, è ancora ben vivo nella memoria di tutti. E come affrontare questo problema sarà il principale dell’ordine del giorno fissato per il Comitato Sicurezza in programma in Prefettura giovedì.
RIMEDI
A Ca’ Sugana gli uffici sono all’opera per predisporre delle soluzioni in grado di salvare un po’ tutto: i concerti e le richieste di sicurezza. La possibilità di spostare i principali concerti di Suoni di Marca in un’altra zona, come la dogana o piazzale Burchiellati, viene esclusa: complicatissimo allestire un doppio palco. Le soluzioni più praticabili sarebbero invece due. Quella più “soft” prevede una ridistribuzione degli spazi tra la parte concertistica e quella dedicata alla ristorazione. Nelle precedenti edizioni la scelta fatta è stata quella della commistione, con stand gastronomici nei pressi dei palchi allestiti per le varie serate. Quest’anno la scelta potrebbe essere diversa: netta divisione tra le due zone con gli stand gastronomici più verso le Mura, la zona musica concentrata attorno al bastione San Marco e tutta la rampa libera verso porta Santi Quaranta predisposta come grande via di fuga. La seconda ipotesi è più drastica: utilizzare il “conta-persone”, come accade per la festa in piazza dell’ultimo dell’anno, e bloccare l’ingresso al raggiungimento di una soglia di spettatori prefissata. Terza possibilità: cancellare gli appuntamenti, ma è un’eventualità cui nessuno vuole nemmeno pensare.
PREOCCUPAZIONE
Paolo Gatto (nella foto), anima e inventore di Suoni di Marca arrivata alla 29esima edizione, non nasconde una certa preoccupazione: «Non ci ha ancora chiamato nessuno - premette - ma già due mesi fa abbiamo parlato con gli uffici del Comune. Abbiamo comunque sempre affrontato tavoli tecnici di ogni genere e siamo pronti a spiegare tutto anche a Prefettura e Questura». Suoni di Marca, nel corso degli anni, ha cambiato pelle proprio per rispettare misure di sicurezza sempre più pressanti: «La manifestazione è mutata - dice - si è asciugata di molto e abbiamo rispettato tutte le prescrizioni che ci sono state date di volta in volta. Vogliamo mantenere alta la qualità del nostro programma, ma non andiamo più a chiamare i nomi più di grido del panorama internazionale o nazionale. Tendiamo a proporre qualcosa di più popolare, attingendo però sempre tra chi ha contribuito a fare la storia della musica. Cerchiamo di allestire eventi a su misura per le Mura, più contenuti, puntando su una fascia di appassionati diversa rispetto al passato. Quest’anno avremo anche un palco (lo scorso anno erano tre ndr) e qualche stand in meno. Ci siamo un po’ ridimensionati, rimango quindi sorpreso che qualcuno abbia dei timori». Però la preoccupazione c’è. Il sindaco Mario Conte e il vice Andrea De Checchi si stanno muovendo per spiegare alle autorità che tipo di manifestazione è suoni di Marca. E giovedì, in Prefettura, dovranno essere particolarmente convincenti.
Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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