Tetto sfondato e interni fatiscenti, villa Papadoli in vendita: «Unico modo per salvarla»

Domenica 17 Maggio 2020 di Claudia Borsoi
Villa Papadopoli a Vittorio Veneto ha bisogno di un intervento urgente di restauro
VITTORIO VENETO - «Fa male al cuore vedere come è ridotta villa Papadopoli, con una porzione di tetto sfondato e gli interni fatiscenti. Alla situazione economica attuale del nostro Comune, che non può senz'altro permettersi un recupero da 10-15 milioni di euro, è destinata a crollare. Per questo stiamo pensando di venderla o proporla per 99 anni. Dobbiamo scendere dal mondo dei sogni. Non ci resta che metterla sul mercato nella speranza che qualcuno si faccia avanti». 
LA SVOLTA
Il sindaco Antonio Miatto annuncia un cambio di rotta, rispetto alla passata amministrazione comunale, sul futuro di villa Papadopoli, la villa veneta di Ceneda risalente alla metà del XIX secolo. L'amministrazione Tonon, insediatasi nel 2014, aveva tolto dal piano alienazioni la villa che le giunte leghiste Scottà e Da Re nei 15 anni precedenti avevano tentato due volte di piazzare sul mercato immobiliare insieme al compendio, per complessivi 9mila metri quadrati. Le aste, nel 2007 con base di 7 milioni e nel 2011 per 5,1 milioni di euro, andarono deserte. E con il passare degli anni i segni del tempo si sono fatti sempre più evidenti. L'ultima destinazione, fino alla fine del Novecento, fu di casa di riposo per il Cesana Malanotti, precedentemente era stata sede del reparto ortopedico-traumatologico dell'ospedale, ricovero per gli alluvionati del Polesine, ospedale militare, sede della Gil durante il ventennio fascista, comando tedesco durante la Prima Guerra Mondiale. Un patrimonio storico-architettonico che il tempo sta cancellando perché ormai da decenni il Comune non ha più investito risorse sull'immenso edificio. 
Ne ha però curato il parco, il polmone verde di Ceneda, per il quale ora l'amministrazione ha avviato una progettazione con un agronomo per valorizzarlo.
POLMONE VERDE
«Se riusciremo a venderla, in qualche modo il parco dovrà rimanere fruibile ai cittadini - afferma il sindaco -. Abbiamo avviato una collaborazione con un agronomo, che ha curato anche il parco del castello di Miramare a Trieste, e che ci ha evidenziato la presenza di un patrimonio arboreo molto importante. La villa va invece messa sul mercato. Per questo stiamo già producendo del materiale informativo in modo che possiamo arrivare preparati a quel momento». Villa Papadopoli non rientra nel piano alienazioni del Comune. E viste le intenzioni dell'amministrazione comunale, potrà essere inserito nell'aggiornamento del 2020, passaggio funzionale alla vendita.
LE REAZIONI
«Auguri», è la prima reazione del capogruppo Pd Marco Dus -. Membri della maggioranza, che già facevano parte delle amministrazioni che avevano messo in vendita la villa, avevano piazzato sul mercato immobiliare, ai tempi in cui tirava, questo edificio senza però riuscirci. Ai tempi ora delle vacche magre non so dove una simile decisione possa portare. E poi venderla, con quali requisiti? Ad uso commerciale? Residenziale? Noi per villa Papadopoli avevamo un progetto, che era un ritorno alle origini». Il riferimento è al progetto dell'Istituto Cesana Malanotti che qui, e in un'altra villa della città, avrebbe voluto ricavare ulteriori 200 posti letto, progetto al momento finito per vie legali e oggetto ora di un ricorso al Consiglio di Stato. «È chiaro - afferma Dus -  che quando non si sa cosa fare, si tenta di venderla». Quanto al parco dice: «Noi vi avevamo investito con degli interventi sulla ghiacciaia e sulle mura perimetrali. Il parco sottolinea il capogruppo Pd è bellissimo, va però potenziato anche in collaborazione con le associazioni del quartiere, come le Mamme di Ceneda». 
BUNKER ANTIAEREO
Dietro alla villa, si trova anche un bunker antiaereo. Nei giorni scorsi il sindaco, in sopralluogo con l'Agenzia del Demanio proprietario di questo sito, ha manifestato l'interesse ad inserirlo nel piano di permuta degli immobili ex militari. «All'interno del complesso, questa è l'unica porzione non comunale spiega Miatto -. Si tratta di 200 metri quadrati di tunnel, un tempo rifugio antiaereo, poi laboratorio militare, quindi luogo di allevamento per animaletti di grotta. Essendo nostra la villa, è brutto non avere anche questo spazio». «L'acquisizione - si chiede Dus - è finalizzata alla vendita o perché diventi patrimonio del Comune?».
Ultimo aggiornamento: 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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