Terremoto all'Usl: Burelli, chiede il pensionamento, e lascia la Breast Unit e il primario Baccichet si dimette

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Mauro Favaro
Paolo Burelli l(a sinistra) ascia la Breast Unit del Ca’ Foncello e il primario Roberto Baccichet si dimette

TREVISO - Paolo Burelli lascia la Breast Unit del Ca’ Foncello. Il direttore del centro di chirurgia senologica, 66 anni, originario di Silea, ha firmato la domanda di pensionamento. Un anno e mezzo fa aveva chiesto e ottenuto di restare in servizio oltre i 65 anni. Sulla carta potrebbe continuare fino al 2027. Ma evidentemente le cose sono cambiate. Che la decisione non sia semplice è confermato anche dal fatto che il chirurgo si è riservato la possibilità di tornare sui propri passi entro il 30 settembre, termine formale previsto per eventuali ripensamenti. «Ha manifestato la volontà di andare in pensione - spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca - se poi dovesse tornare indietro, saremmo felicissimi. In ogni caso lo ringraziamo per quanto ha fatto. Da bravo direttore, ha lasciato anche bravi collaboratori. Grazie allo stesso Burelli, il suo aiuto Christian Rizzetto è cresciuto. L’équipe è al suo livello. E questo ci permetterà di garantire la continuità senza problemi».

I RISULTATI
Una rassicurazione importante se si pensa che sono 900 i nuovi casi di tumore al seno che emergono ogni anno nella Marca, con una crescita tra le giovani donne. La decisione di Burelli, comunque, non è di quelle che passano inosservate. Dopotutto è stato uno dei fondatori della Breast Unit di Treviso, centro di riferimento regionale e uno dei centri di riferimento della Scuola italiana di chirurgia senologica. Un’unità di eccellenza: tre mesi fa il programma nazionale esiti (Pne) di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’ha inserita nella top15 nazionale per il trattamento delle donne con tumore al seno. Nello stesso periodo, tra l’altro, è stato dato il via libera all’accorpamento nel polo del Ca’ Foncello anche della senologia dell’ospedale privato convenzionato San Camillo. Una mossa che ha portato, non senza qualche polemica, a ridistribuire parte dei controlli in follow-up su tutto il territorio provinciale. Il nuovo assetto è destinato a far salire il centro senologico trevigiano oltre quota 1.000 interventi all’anno, compresi 600 per tumore al seno. Numeri elevatissimi, già oggi secondi solo a quelli dell’Istituto oncologico veneto. L’attività non si è fermata nemmeno durante l’emergenza Covid. L’attesa per gli interventi, in particolare, è rimasta tra i 30 e i 35 giorni, di fatto sempre in linea con le indicazioni regionali. Senza contare gli interventi di ricostruzione mammaria, eseguiti dalla chirurgia plastica, e lo screening mammografico a livello provinciale. 

GLI OBIETTIVI FUTURI
Ora si guarda avanti. Le nuove frontiere si concentrano su sistemi di intelligenza artificiale capaci di analizzare le mammografie per individuare le donne che rischiano di sviluppare un tumore al seno, prima ancora che ci siano segnali visibili. Allo stesso tempo, oltre all’aspetto della genetica, il centro sta valutando anche nuove possibilità di trattamento a livello regionale, come la crioterapia, per certi tipi di tumori mammari. Erano stati questi obiettivi a spingere Burelli a chiedere di poter rinviare la pensione. Gli stimoli non mancavano. Mentre la possibilità di lavorare nel privato era sempre stata vista come secondaria. «Credo che nel settore della senologia in Veneto nessuno superi gli standard qualitativi del pubblico» aveva specificato. Ora restano poco più di due settimane di tempo per prendere la decisione definitiva.

Chi invece è già certo di lasciare l’Usl trevigiana è Roberto Baccichet. Il primario dell’unità di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Oderzo, 61 anni, originario di Vittorio Veneto, ha presentato le proprie dimissioni volontarie.

Dopo oltre 8 anni passati alla guida del reparto, a fine novembre lascerà l’incarico di direttore del reparto opitergino e contemporaneamente terminerà la sua lunga esperienza nella sanità pubblica. Per lui all’orizzonte c’è un nuovo progetto: l’avvio di un nuovo reparto nell’ambito della sanità convenzionata. 

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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