Truffa del Superbonus 110%. Su Casa Zero di Nervesa ora spunta l'ombra del fallimento

Mercoledì 4 Gennaio 2023 di Laura Bon
Su Casa Zero spunta l'ombra del fallimento, cantieri lasciati incompiuti

NERVESA (TREVISO) - Su Casa Zero si profila l'ombra del fallimento. Certezze al momento non ce ne sono, ma gli indizi a disposizione delle centinaia di proprietari confluiti nel gruppo Facebook "Quelli che aspettano Casa Zero", azienda con sede a Nervesa, sono tali da far temere che le prospettive di un rilancio dell'azienda che ha in mano i loro interventi di ristrutturazione, avviati sulla base del 110%, siano ormai davvero ridotte al lumicino. «Con riferimento alla procedura numero 39/2022 riguardante Gruppo Zero Srl - recita un messaggio di Michele Valle, amministratore ed esperto del gruppo - venerdì 30 dicembre la Società debitrice ha depositato in cancelleria atto di rinuncia al ricorso ex articolo 44, attesa la mancanza delle condizioni necessarie per presentare un piano e una proposta di concordato preventivo in continuità aziendale.

Incontri e verifiche

Il gruppo Zero, società contenitore del consorzio Casa Zero, infatti, due mesi fa aveva chiesto al Tribunale di Treviso di accedere al concordato preventivo per ripianare i debiti. Il tribunale aveva nominato subito un commissario giudiziale, il dottor Danilo Porrazzo, che aveva avviato incontri e verifiche.

In questi mesi, però, il piano prospettato non sarebbe andato in porto. Le indicazioni sullo stato dell'arte sarebbero arrivate ai coordinatori del Comitato di proprietari (vissuto da alcuni con cantieri aperti, in case senza serramenti e con le impalcature installate) direttamente dal commissario che gestisce il caso, il dottor Porrazzo, ma anche da qualche professionista che assiste Casa Zero e da figure interne all'azienda. «E di fronte alla mancanza di un piano di rilancio, sembra quindi assai probabile - come recita un messaggio inviato agli stessi proprietari dal Commissario - che nei prossimi giorni il tribunale, preso atto di ciò, dichiarerà aperta la procedura di liquidazione giudiziale, esistendo già delle istanze in tal senso proposte da alcuni creditori. Insomma, la situazione si fa via via più complicata».

Gli appelli inascoltati

«Per noi e anche per molti ex dipendenti - commenta lo stesso Valle - è stata una doccia fredda, perché in diverse sedi affermavano di lavorare sul piano giorno e notte». E aggiunge: «Purtroppo senza risposte da parte della politica siamo tagliati fuori dal superbonus». Di lettere, a vari livelli, il Comitato ne ha inviate moltissime, cercando caparbiamente di arrivare a una soluzione. L'8 dicembre ne è partita una per la senatrice Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato; l'11, il Comitato ha scritto al senatore Quintino Liris, esponente della maggioranza in Senato e membro della Commissione Bilancio. Si è poi rivolto al ministro Giorgetti e all'onorevole Pella, oltre che alla segreteria del pm De Bortoli. Il 22 dicembre è stata la volta della senatrice Pasqua L'Abbate (5 stelle). Ma invece di avere risposte, è arrivata la preoccupante comunicazione di questi giorni. E ora i proprietari sono davvero in fibrillazione. «Alla luce delle nuove notizie - scrive uno di loro - sarebbe opportuno organizzare una manifestazione con striscioni da tenersi a brevissimo tempo davanti a Casazero». Intanto, fra meno di 10 giorni azienda e cittadini attendono un altro momento cruciale: il 13 gennaio la Cassazione si pronuncerà sul ricorso di Casazero di fronte al no del Tribunale al dissequestro di 8 milioni e 200 mila euro recuperati dalla Finanza e rimasti congelati.
 

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Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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