Periferia contro centro storico. Il sindaco Conte: «Priorità ai quartieri»

Domenica 19 Dicembre 2021 di Paolo Calia
Il sindaco di Treviso Mario Conte
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TREVISO Si riaccende il duello tra centro storico e quartieri. Chi vive in periferia continua a sentirsi trascurato, abbagliato dagli interventi in centro storico. Uno per tutti: la rete di telecamere dispiegata nel cuore della città. Ma è un’illusione ottica. Il sindaco Mario Conte ricorda: «Su dieci interventi che facciamo, otto riguardano periferie e quartieri».

Sindaco, da Santa Bona chiedono più telecamere.

E sottolineano che vorrebbero la stessa attenzione usata per il centro storico.

«La rete di videosorveglianza è in continuo sviluppo. Col comandante Gallo, che ringrazio, stiamo continuando a progettare e a fare richieste per nuovi impianti. Abbiamo di recente depositato la delibera che prevede per ulteriori installazioni di telecamere e targasystem per coprire soprattutto le aree periferiche e i quartieri».

Rete che funziona?

«Abbiamo già dato dimostrazione di come si possano ottenere risultati importanti. Penso ai ragazzi che hanno danneggiato l’auto in via Manin dopo la finale degli Europei, individuati grazie alle riprese».

Nei quartieri si aspettano risultati identici.

«È già così. E potenzieremo ancora la rete».

La avverte questa contrapposizione tra centro e quartieri? Il centrosinistra ha perso le elezioni proprio nelle periferie.

«Nei quartieri vive il 90% dei residenti, Noi lo sappiamo bene. Ma questa contrapposizione mi stupisce. In genere vengo rimproverato perché facciamo troppi interventi in periferia».

Faccia degli esempi.

«Mi vengono in mente gli interventi per la rete fognaria; quelli sulla rete stradale, la realizzazione di piste ciclabili e la sistemazione di impianti sportivi. E poi le scuole rimesse a posto: sempre, tutte nei quartieri. Su dieci interventi però due vengono fatti anche in centro».

Che differenza c’è?

«Da una parte magari si lavora più sul recupero storico e architettonico, dall’altra si bada alla realizzazione di servizi o opere infrastrutturali come la manutenzione stradale».

Andiamo nello specifico.

«Per dire, i boschi urbani li stiamo realizzando tutti nei quartieri. E poi la nuova rotonda a Selvana e in strada Ovest».

Come si evita che le zone periferiche restino dei dormitori?

«Bisogna incentivare il commercio di vicinato, quindi le piccole attività. Dobbiamo riqualificare i quartieri come stiamo facendo a San Liberale col progetto Pinqua, a Santa Maria del Rovere col bando di rigenerazione urbana. Come faremo a Monigo dove andremo a demolire e ricostruire completamente delle palazzine. Dove porti riqualificazione, porti qualità, investitori, gente che viene a vivere».

Un tema è quello dei collegamenti tra periferia e centro.

«I dati del Pums ci indicano che, sicuramente, dobbiamo agire per pedonalizzare la città. Ma prima dobbiamo risolvere una serie di questioni che negli anni passati non sono state risolte: parliamo di viabilità, di piano parcheggi e del collegamento tra quartieri e centro storico. Ci stiamo concentrando molto sui quartieri facilitando l’accesso alla città da parte dei cittadini».

Come?

«Puntiamo molto sugli investimenti per le piste ciclabili agevolando i collegamenti tra quartiere e quartiere e poi con la città. Arriverà la pista di via Castagnole, stiamo rifacendo la ciclabile di viale Europa che poi si collegherà proprio con quella di via Castagnole e quindi a Paese; stiamo lavorando a quella di via Sant’Antonino che collegherà Treviso a Casier. Abbiamo fatto la nuova pista ciclabile Selvana-Fiera. Se vogliamo togliere le auto dal centro dobbiamo cominciare a dare servizi partendo dalle periferie».

La pedonalizzazione però serve subito.

«Chi dice “sindaco domani mattina togli le auto della città” non scorge le conseguenze. Chiudere il centro adesso significa paralizzare completamente tutto. Questo non lo dice Conte, ma i tecnici del Pums. Oggi, Treviso, manca di una grande anello di collegamento».

Il problema è il traffico di attraversamento.

«Qui entro nel grande argomento del IV lotto della tangenziale, quindi quartiere di San Giuseppe. Con Regione e Anas stiamo dialogando ed entro fine mandato dovremmo arrivare a un buon punto. L’occasione del Pnrr è quella giusta per realizzare questa opera straordinariamente importante. Andrebbe a togliere quelle auto di passaggio in città che oggi si riversano nel Put».

Se la pedonalizzazione è legata al IV lotto ci vorranno anni.

«Ci sono delle infrastrutture che necessitano degli anni perché devono essere approvate, finanziate e realizzate. Nel frattempo però possiamo agevolare il trasporto pubblico. E qui, assieme a Mom, stiamo rivoluzionando studiando nuove linee tra i quartieri, sostituendo i bus e introducendo la navetta per entrare in centro».

A S. Antonino fa discutere il progetto del Terraglio Est.

«Gli ultimi rilevamenti del Pums certificano che il Terraglio Est andrà ad alleggerire il traffico nel quartiere. I cittadini di Sant’Antonino avranno un beneficio importante e, in più, una pista ciclabile».

Mancano i collegamenti tra quartiere e quartiere.

«Stiamo studiando delle linee che girino attorno alla città, tra i quartieri, sarà un’altra grande novità».

Quando sarà pronto il Pums?

«Tra gennaio e febbraio. Stiamo definendo gli ultimi aspetti del nuovo piano parcheggi: ci saranno novità che ci consentiranno di aumentare gli stalli a disposizione, i posti riservati ai residenti e iniziare un processo di pedonalizzazione serio e fondato su elementi certi superando il delirio del centrosinistra che aveva delegato la gestione della sosta ad altri». Paolo Calia

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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