Tenta di sposare l'anziano che accudisce per rubargli il patrimonio: badante a processo

Mercoledì 10 Maggio 2023 di Valeria Lipparini
Foto d'archivio di una badante che porta a spasso un anziano in carrozzina

CASALE SUL SILE - Lei, badante dell’ex Jugoslavia, voleva farsi sposare dall’anziano 82enne che assisteva. Lui ricco non era - nel frattempo l’anziano è deceduto - ma benestante sì. Due pensioni, una italiana e una tedesca, la casa di proprietà e il classico gruzzoletto in banca messo da parte in una vita di lavoro. Nata nell’ex Jugoslavia N.S., 63enne, serba, voleva mettere le mani su quella piccola fortuna per garantirsi - lei sì - una vecchiaia serena. Per raggiungere i suoi scopi, aveva fatto di tutto. Aveva anche avviato le pubblicazioni di matrimonio all’anagrafe di Casale, dove viveva, nella casa dell’anziano che curava. Ma c’è anche di peggio. Perchè impediva all’uomo, malato, di avere una qualsiasi relazione sociale con l’esterno. Tenendolo rinchiuso in casa ed impedendo l’accesso pure alle addette del servizio di assistenza comunale. Ieri è iniziato il processo a suo carico. È accusata di aver indotto l’anziano non autosufficiente a contrarre matrimonio con lei, approfittando del fatto l’uomo, all’epoca dei fatti 82enne, soffriva di un decadimento cognitivo con allucinazioni, delirium e postumi di un ictus.


LA STORIA

La triste storia è emersa ieri in un’aula di tribunale. L’imputata, difesa dall’avvocato Alessandra Rech, è risultata irreperibile ma è iniziata l’udienza filtro, davanti al giudice Gianluigi Zulian, che è stata rinviata al 7 novembre.
A chiarire i contorni della vicenda ci ha pensato il tutore dell’anziano, l’ex sindaco Stefano Giuliato. L’anziano era emigrato da giovane in Germania e lì si era costruito una vita. Si era sposato, aveva avuto un figlio e aveva lavorato per una fabbrica del posto. Tanto e duro lavoro, così era riuscito a mettere da parte un bel po’ di risparmi. Poi, però, il matrimonio era naufragato e l’uomo era tornato in Italia e aveva comperato una casa di edilizia popolare a Casale, suo paese di origine. Un paese che, però, non ne ricordava il passaggio. A Casale l’anziano non aveva più nessuno. Ma, nonostante tutto, i paesani sono diventati i “custodi” di quest’uomo, avanti con gli anni, che aveva cominciato a dare segni di squilibrio.

Camminava di notte per le vie del paese, era risultato molto dimagrito e non più in sè. Tanto che viene nominato un tutore.


IL TUTORE

L’allora sindaco si prende in carico il caso. Gli assistenti sociali lo seguono. Ma non basta. «Le sue condizioni di salute si aggravano tanto da richiedere l’assistenza fissa, con una badante - spiega l’ex sindaco Giuliato - Mi sono confrontato con il figlio, che risiede in Germania e mi ha dato il via libera. Poi, però, un giorno mi avvisa l’anagrafe e mi chiede se il nostro vecchietto deve sposarsi con una straniera. Cado dalle nuvole. È un’ipotesi che mi allarma. Dopo un accurato controllo, spuntano le pubblicazioni, già belle e fatte, con la data del matrimonio». A quel punto Giuliato corre dai carabinieri e presenta denuncia. «Ogni passaggio viene comunicato al figlio. Agiamo in tandem. E blocchiamo il matrimonio-truffa» scandisce Giuliato. La badante non ci mette molto a capire che le acque sono agitate. Lascia il vecchietto e scappa. A tutt’oggi risulta irreperibile. Mentre il Comune avvia le pratiche per l’accoglienza dell’anziano in casa di ricovero. Il sindaco ha una sola soddisfazione: «Il nostro compaesano è morto. È stato il Comune a organizzare il funerale. Ho la certezza di aver agito per il suo bene e il figlio me ne ha dato atto nelle successive telefonate. Mi ha ringraziato tanto».

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 19:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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