Teatro Stabile del Veneto, industriali di Padova e Treviso tra i nuovi soci

Mercoledì 21 Aprile 2021
Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto

PADOVA - Il consiglio generale di Assindustria Venetocentro ha approvato l'ingresso come socio sostenitore del Teatro Stabile del Veneto.

L'annuncio è stato dato oggi nel corso di una videoconferenza tra il presidente dell'associazione tra gli imprenditori di Treviso e Padova, Lepoldo Destro, e quello dello Stabile, Giampiero Beltotto. «L'adesione della nostra associazione - ha detto Destro - ha diversi significati. Il primo tra tutti è il concetto che vogliamo la partecipazione del nostro sistema industriale alla crescita complessiva del territorio, anche oltre quelli che sono i perimetri degli interessi da noi rappresentati, perché se il territorio si arricchisce si rende anche più attrattivo per tutto il sistema, con uno sguardo oltre i nostri confini; l'altro significato è quello di dare sostegno al mondo della cultura che ha particolarmente sofferto durante questa pandemia».

L'ingresso di Venetocentro verrà approvato ufficialmente dal cda dello Stabile Veneto, che si riunirà domani. «La vostra presenza - ha commentato Beltotto - è la testimonianza di un modo diverso, nuovo, di concepire la relazione fra la cultura e il territorio. Adesso diciamo di 'tornare a teatrò, ma io direi di 'entrarci': ci sono decine di migliaia di ragazzi che non sono mai entrati a teatro, perché sono stati respinti; la stessa forma dei teatri è respingente. Noi dobbiamo incominciare ad aprire porte e finestre per essere inclusivi davvero». Primo spettacolo in programma dopo la riapertura del 26 aprile, sarà a Padova il 5 maggio, con la prima messa in scena del «Trittico dantesco» con la regia di Fabrizio Arcuri.

 «Ringrazio Assindustria Venetocentro - ha commentato il presidentee del Veneto Luca Zaia - che ha dato in questo modo un'interpretazione dell'impresa nel territorio. È una scelta apripista alla quale molti si accoderanno. Al presidente Beltotto ho detto solo di fare una 'teatro del popolò, e che sia a disposizone di tutti. Per noi è un asset strategico, dobbiamo mettere in rete le eccellenze uniche dei diversi teatri, per fare economie di scala, un obiettivo non da poco soprattutto questi tempi, e pensare a nuovi prodotti. Spero - ha concluso - che sia un continuo di aggregazioni e di attività». 

Ultimo aggiornamento: 16:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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