Strage sulla Treviso Mare, il papà di Ludovico Brunello: «Ho visto passare l'ambulanza, pregavo non fosse lui»

Nell'incidente sono morte anche la fidanzata di Ludovico, Valeria Orsoni, e Dominga Orsato

Lunedì 12 Giugno 2023 di Maria Elena Pattaro
Il presagio del papà di Ludovico

SAN BIAGIO/TREVISO - Quando ha incrociato quell'ambulanza a sirene spiegate il pensiero è corso subito al figlio: «Speriamo che Ludovico stia bene, che sia al sicuro». Invece Ludovico Brunello, 31enne di Cavriè di San Biagio, era già morto sul colpo, insieme alla fidanzata Valeria Orsoni, 24enne di Castelfranco, nel terribile schianto di venerdì notte in Treviso-Mare. Un frontale devastante tra la Volkswagen Polo dei due ragazzi e un pulmino Mercedes Vito, con una terza auto poi colpita da alcuni detriti. L'impatto è costato la vita anche a Dominga Orsato, 53enne di Asolo, autista di professione.

Ad aggravare il bilancio, oltre alle tre vittime, anche tre feriti, di cui uno tuttora ricoverato in prognosi riservata.

Il presagio: «Speriamo che stia bene»

Schiacciato dal dolore papà Indenienzo ha raccontato di quel presagio a chi in queste ore gli ha fatto visita per portare a lui e alla moglie Teresa una parola di conforto e di vicinanza. L'uomo, ex dipendente ospedaliero da poco in pensione, stava tornando da una cena con amici. Lungo la tangenziale ha incrociato un'ambulanza che correva verso la Treviso-Mare. Era da poco passata l'una. E come tutti i genitori ha pensato subito al figlio. Sapeva che Ludovico era uscito con Valeria, probabilmente per passare una serata in discoteca. Ma li pensava già in un locale, innamorati e spensierati. Invece no. La terribile notizia li ha raggiunti poco prima dell'alba, quando la polizia stradale ha bussato alla porta di casa, in via Valdrigo. Il resto è cronaca di uno strazio: i genitori che si precipitano all'obitorio, a riconoscere il corpo del loro unico figlio. E lì incontrano altri due genitori sconvolti: sono quelli di Valeria. Due famiglie stremate: «Abbiamo perso tutto». Un dolore troppo grande: «Siamo distrutti» aggiunge con un filo di voce Davide Orsoni, il papà della ragazza.

Le ultime ore

«Continuiamo a chiederci come sia potuto succedere ma in realtà dobbiamo solamente accettare la situazione, non ci resta altro da fare» ripete sconsolato papà Indenienzo ai compaesani andati a fargli visita. Anche la sindaca Valentina Pillon si è recata dalla famiglia, in segno di vicinanza a nome dell'intera comunità e che ora valuta una giornata di lutto cittadino per ricordare sia Ludovico sia Dina, l'anziana travolta e uccisa venerdì pomeriggio da un carico di cemento. Dalle ricostruzioni è stata la Volkswagen Polo guidata da Ludovico a invadere la corsia opposta. L'ipotesi è che dietro alla sbandata improvvisa ci sia un colpo di sonno o una distrazione. Ma alla famiglia del ragazzo il colpo di sonno sembra poco probabile: del resto era abituato a lavorare fino a tardi nel pub. A maggior ragione visto che la serata di festa doveva ancora cominciare. In attesa di ulteriori accertamenti da parte della polizia stradale, la famiglia sta cercando di ricostruire le ultime ore di Ludovico. Venerdì il 31enne, cuoco da 6 anni nella panineria Helmut Pub di via Risorgimento, a Treviso, non era in turno. La sua ragazza invece sì. Valeria lavorava lì da circa un anno e mezzo come cameriera per pagarsi gli studi: stava frequentando un Master in Finanza alla Ca' Foscari di Venezia. Il 31enne, non era soltanto uno chef ma anche un artista: realizzava quadri e street art. Quel pomeriggio era andato a dipingere l'interno di un locale. Verso sera era tornato a casa per farsi una doccia ed era passato a prendere Valeria. Probabilmente per passare una serata in discoteca. Ma a destinazione non ci sono mai arrivati. Il loro viaggio si è interrotto tragicamente a Roncade, sulla Treviso-Mare, all'altezza del centro commerciale "L'Arsenale". I fidanzati viaggiavano in direzione Jesolo. Sulla corsia opposta arrivava il pulmino guidato da Dominga e con a bordo anche Michele De Zen, 56 anni, titolare di un'omonima ditta di autoservizi di Asolo, suo titolare e amico. I due stavano tornando a casa dopo un servizio a Jesolo. L'uomo, ferito in modo importante, è ancora ricoverato a Treviso: la prognosi rimane riservata ma non è in pericolo di vita.

 

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