Stipendi dei primari degli ospedali trevigiani, ecco quanto guadagnano La classifica delle retribuzioni

Domenica 24 Settembre 2023 di Mauro Favaro
Stipendi dei primari degli ospedali trevigiani

TREVISO - C’è Carlo Cernetti in cima alla classifica riguardante le retribuzioni del medici dell’Usl della Marca. L’anno scorso nella veste di primario della cardiologia di Treviso e di direttore del dipartimento neuro-cardio-vascolare degli ospedali di Treviso, Oderzo e Motta ha superato quota 160mila euro lordi, tra stipendio tabellare, retribuzione di posizione, di risultato e altre retribuzioni accessorie. E poi Michelangelo Salemi, direttore degli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto, arrivato a quasi 160mila euro. Alle sue spalle Stefano Benvenuti, direttore della gastroentereologia di Treviso e coordinatore del dipartimento di malattie dell’apparato digerente, con un totale di 155mila euro. Di seguito, Marco Cadamuro Morgante, direttore degli ospedali di Montebelluna e Castelfranco, arrivato a un passo dai 150mila euro. E Francesco Pietrobon, che come guida della direzione sanitaria ospedaliera per l’igiene e la medicina legale ha toccato quota 144mila euro, sempre lordi.


I VERTICI
Il quadro sulle retribuzioni dei dirigenti medici in servizio nel sistema sanitario pubblico emerge dall’elenco pubblicato dall’azienda sanitaria trevigiana. Questa ultima ha messo assieme tutte le voci riguardanti lo stipendio, comprese le indennità di servizio notturno e festivo e così via, al lordo delle ritenute fiscali. Alla luce della somma di incarichi, anche a causa della cronica carenza di personale medico, alcuni stipendi superano pure quelli previsti per le persone che compongono la direzione strategica della stessa Usl della Marca. La retribuzione lorda di Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale, sfiora i 155mila euro all’anno. Mentre gli altri tre direttori, il direttore sanitario Stefano Formentini, il direttore sociosanitario Roberto Rigoli e il direttore amministrativo Patrizia Mangione, arrivano a un passo dai 124mila euro, sempre lordi.


SCADENZE
I loro incarichi scadranno in successione: Benazzi alla fine del prossimo febbraio (ma a quanto pare si va verso una riconferma almeno per altri due anni), Mangione a fine marzo, Formentini a fine aprile e Rigoli a fine giugno. In questi giorni, poi, si è accesa la discussione sulla fuga di primari. In particolare si sono registrate tre dimissioni volontarie: quelle di Carlo Biasiutti, 61 anni, direttore dell’unità di radiologia dell’ospedale di Castelfranco; Gianluca Piccoli, 49 anni, direttore dell’unità di radiologia dell’ospedale di Conegliano; Roberto Baccichet, 61 anni, primario dell’unità di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Oderzo. Ulteriori campanelli d’allarme per la sanità pubblica. A proposito di questi, in generale, il nodo non riguarda solamente le retribuzioni. L’anno scorso Biasiutti è arrivato a un totale lordo di oltre 115mila euro. Discorso identico per Piccoli. E Baccichet è rimasto di fatto in linea con quasi 119mila euro lordi. Tanto o poco? È quello che è previsto al momento sul fronte degli ospedali. Quel che è certo è che per i medici esterni “a gettone” che tra la libera professione e i contratti con le cooperative private vengono chiamati nei reparti per coprire i buchi, ad esempio nell’ambito della radiologia, si è arrivati a pagare fino a quasi 1.900 euro lordi per un solo turno di 12 ore. Se si parla in proporzione, lo sbilanciamento è evidente.


IL CASO
Infine Paolo Burelli, 66 anni, direttore della Breast Unit di Treviso, il centro senologico, e coordinatore del dipartimento di oncologia clinica, ha toccato quota 145mila euro lordi. La sua situazione oggi è particolare. Alla fine della prossima settimana dovrebbe andare in pensione. Un anno e mezzo fa aveva chiesto e ottenuto di restare in servizio oltre i 65 anni. Sulla carta potrebbe continuare fino al 2027. Le cose evidentemente sono cambiate. Ma il condizionale è d’obbligo. Questo perché il chirurgo si è riservato la possibilità di tornare sui propri passi proprio entro il 30 settembre, termine formale previsto per eventuali ripensamenti.

Ultimo aggiornamento: 17:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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