Treviso Fbc e Benetton replicano a De Nardi: «Nessun trasloco, il calcio resterà al Tenni»

Nota congiunta delle due società cittadine che smentiscono le indiscrezioni su presunti contatti

Martedì 4 Aprile 2023 di Paolo Calia
STADIO TENNI La società Treviso Fbc e il Benetton Rugby smentiscono un trasferimento del calcio a Monigo

TREVISO - Ognuno resterà nel proprio impianto: il Treviso calcio al Tenni e il Benetton Rugby a Monigo. «Il Tenni è la nostra casa», ribadisce il presidente biancoceleste Luigi Sandri. Le due società con un comunicato congiunto, evento più unico che raro, hanno precisato che non ci sono stati incontri o contatti anche solo per ipotizzare il trasloco del Treviso a Monigo. Ipotesi bocciata da entrambe. In poche righe, insomma, hanno stroncato il dibattito scoppiato dopo le parole di Giorgio De Nardi, candidato sindaco civico sostenuto dal centrosinistra, che in un incontro pubblico ha ribadito la sua bocciatura del Tenni - «da trasformare in uno spazio per la città» - e ipotizzato il trasferimento del calcio a Monigo sottolineando anche di aver trovato le società ben disposte. Immediata la risposta del sindaco Mario Conte, strenuo difensore del Tenni e delle sue tradizioni: «Il Treviso è primo in classifica e si gioca la promozione in Serie D nella sua casa. Il Tenni. E fino a quando sarò sindaco continuerà ad esserlo, come lo stadio di Monigo è la casa dei nostri leoni del Benetton».

Dal suo punto di vista la questione, in pratica, finisce qui. Poi sono entrati in ballo i vertici di calcio e rugby che di tante cose avrebbero voglia tranne che venire tirate per la giacchetta nella campagna elettorale.

LA REPLICA

Eloquente la nota unitaria: «Alla luce dei rumors circolati negli ultimi giorni - si legge - Benetton Rugby e Treviso FBC 1993 tengono a precisare che non sono in corso conversazioni o lavori congiunti tra le parti coinvolte finalizzati alla futura condivisione dello Stadio di Monigo come possibile sede delle partite casalinghe delle rispettive squadre. Altresì entrambe le società tengono a sottolineare la propria soddisfazione circa le corrispondenti concessioni dei relativi impianti sportivi anche in relazione alle specifiche necessità individuali». Il presidente del Treviso Sandri è ancora più netto: «Non ho parlato con nessuno di questa ipotesi e men che meno con la società di rugby - precisa - mi piacerebbe restare fuori dalla campagna elettorale. La nostra casa è il Tenni e qui vogliamo restare. So io i sacrifici fatti, assieme all’amministrazione, per portare il Tenni a un grado di fruibilità accettabile. Anzi, oggi è anche piacevole andarci. È una piccola bomboniera». Sandri ha anche vari progetti in cantiere, che non comprendono il trasloco a Monigo: «Ovviamente tutto è legato al risultato sportivo - precisa - ma la nostra intenzione è di valorizzare il Tenni. Vogliamo realizzare una copertura sulla tribuna nord, riqualificare i locali sotto la tribuna centrale per farne la sede del nostro settore giovanile, realtà sempre più importante. E poi realizzare un piccolo museo dedicato alla storia del Treviso. Vogliamo arrivare a una struttura viva tutti i giorni. Poi col rugby possiamo creare delle sinergie ma collegate allo sport. Rimanendo ognuno nel proprio impianto».

LA REAZIONE

De Nardi, dal canto suo, non cambia idea. E precisa: «Ho solo fatto una proposta alle due società e alimentato il dibattito. E comunque io da un lato vedo uno stadio di Monigo che sta crescendo, collocato in un bel contesto e servito da una viabilità adeguata alle esigenze del territorio e di una squadra importante. Dall’altra c’è il Tenni, incastrato in un luogo dove non può più stare. Quello spazio invece dovrebbe essere restituito ai cittadini e utilizzato 365 giorni all’anno. Nel nostro progetto di città lo stadio di Monigo è un punto fermo. Il Tenni no». Il candidato sindaco è consapevole che uno spazio per il calcio andrà trovato: «Monigo può essere una soluzione, ma se non va bene alle società ne troveremo un’altra. Mi fa piacere sentire che il Treviso ha dei progetti: ci confronteremo. Il Tenni oggi non è sostenibile: ha bisogno di continue manutenzioni e poi lo stadio dentro la città non va più bene. Se il Treviso, come mi auguro, diventerà realtà sempre più importante il suo stadio non potrà restare lì. Valutiamo altre soluzioni, anche uno stadio a Mogliano assieme al Venezia». Una bacchettata a De Nardi arriva da Riccardo Barbisan, capogruppo della Lega: «Dopo i cori contro, De Nardi si prende pure la reprimenda dalle società sportive fiore all’occhiello della città di Treviso. Speriamo che questa campagna elettorale finisca presto per la sinistra e il suo portabandiera perché ogni giorno ha la sua pena».

Ultimo aggiornamento: 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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