Tragedie della strada, il presidente della Provincia: «Gli autovelox? Poco utili, i video choc colpiscono di più»

Sabato 5 Novembre 2022 di Mauro Favaro
Stefano Marcon

TREVISO - «Non credo troppo negli autovelox fissi. Penso possano essere visti come un modo per fare cassa senza risolvere realmente il problema. Credo invece nell'utilità dei Photo-red che fotografano chi passa con il rosso, nelle rotatorie, negli interventi strutturali sulle strade per ridurre la velocità e soprattutto nella formazione dei ragazzi». A parlare è Stefano Marcon, presidente della Provincia e sindaco di Castelfranco. Una posizione in controtendenza se si pensa che diversi sindaci hanno già chiesto di poter installare autovelox fissi, attivi 24 ore su 24, lungo le strade considerate più pericolose. Vale per la Pontebbana a Spresiano come per la Postumia a Vedelago, nelle ultime settimane teatri di incidenti con conseguenze tragiche. Ma Marcon non ha dubbi: «Quando vengono in municipio persone di 70 anni multate perché hanno superato il limite di un paio di chilometri ci si rende conto che l'autovelox fisso non rappresenta una soluzione generale».

INTERVENTI STRUTTURALI
Dopotutto è stata la stessa Prefettura, sulla base delle linee guida ministeriali, a respingere le richieste dei municipi per avere autovelox sempre accesi. «Diverso è parlare di interventi strutturali sottolinea il presidente penso ad esempio alla nuova rotatoria che abbiamo realizzato sulla Postumia a Vedelago e a quella che stiamo facendo all'altezza dell'incrocio del Baston a Ponzano. In generale, stiamo realizzando interventi per 50 milioni, attraverso cofinanziamenti, che vanno a risolvere 130 criticità sulle strade». E poi c'è la sensibilizzazione.

LE LEZIONI
La Provincia è in prima linea. Ieri al Sant'Artemio sono ripartire le lezioni di sicurezza stradale per le scuole superiori. L'auditorium ha ospitato oltre 200 ragazzi di 10 classi del Planck di Lancenigo. Gli esperti della Fmi, Federazione motociclistica italiana, guidati dal professor Marino Biscaro e da Gino Cesaro, hanno già in calendario incontri in 14 scuole nei prossimi due mesi: oltre al Planck, Duca, Palladio, Berto, Maffioli, Galilei, Barsanti, Scarpa di Oderzo e di Motta, Sansovino, Einaudi-Scarpa, Fanno, Da Collo e Città della Vittoria. Durante le lezioni vengono proiettati video shock di incidenti che hanno avuto anche esiti pesantissimi. Con relativa analisi per prevenire eventuali situazioni simili.
«È fondamentale diffondere la cultura della sicurezza. Siamo ripartiti con le quinte superiori, ma coinvolgeremo anche i più giovani chiarisce il presidente ho chiesto ai ragazzi di riflettere, ascoltare e capire cosa può succedere in una frazione di secondo».

VIDEO CHOC
«Mostrare anche video shock consente di lasciare una traccia maggiore nella mente dei giovani evidenzia i video fanno riflettere. E' giusto che si veda cosa succede nel momento in cui ci si distrae». Negli occhi di tutti ci sono ancora le terribili immagini dell'incidente di martedì a Pieve del Grappa. Alessandro Giovanardi, il 23enne che ha investito e ucciso Miriam Ciobanu, la studentessa di 22 anni, è stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di residenza e al divieto di uscire di casa di notte. «Non fa stare bene. Il ragazzo che ha causato l'incidente mortale dovrà scontare la pena prevista dice Marcon ma il sistema giudiziario ha il proprio impianto ed evidentemente questo è il percorso che deve seguire. Sulla riforma della giustizia e la certezza delle pene credo che il governo si dovrà interrogare, e so che stanno lavorando in tal senso».
Le lezioni nelle scuole sono diventate ancora più urgenti alla luce dell'impennata del numero di morti sulle strade del trevigiano. Nel 2021 avevano perso la vita 58 persone. Quest'anno la stessa soglia è stata di fatto raggiunta con due mesi di anticipo. «Si è tornati a 10 anni fa allarga le braccia il presidente nel 2000 era partita una campagna di prevenzione per dimezzare gli incidenti stradali. Eravamo la maglia nera d'Italia. Nel 2010 l'obiettivo era stato raggiunto». «Poi, complice la riforma delle Province e l'emergenza Covid, c'è stata un'inversione di tendenza continua ma siamo convinti che se torniamo a investire e a fare formazione nelle scuole potremo nuovamente ridurre gli incidenti». Anche perché le persone che si mettono alla guida non sono cambiate. Mentre sono aumentate le cause di distrazione. A cominciare dallo smartphone.
«I ragazzi sono figli del proprio tempo conclude Marcon loro pagano lo scotto degli apparecchi digitali, cosa che nel 2000 magari non succedeva. Oggi c'è questo pericolo in più».
 
 

Ultimo aggiornamento: 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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