Canova e Duca degli Abruzzi: studenti al freddo. Minacciato uno sciopero

Negli istituti cittadini difficoltà nell’avviamento degli impianti di riscaldamento, i ragazzi in classe con le coperte

Martedì 7 Novembre 2023 di Mauro Favaro
Liceo Canova

TREVISO - Classi al freddo al Canova e al Duca degli Abruzzi. Gli studenti sono arrivati a portarsi le coperte da casa. Dopo la lunga “estate”, con temperature elevate fino alla fine di ottobre, ora si sente la necessità di far lezione con i termosifoni accesi. Ma la riaccensione degli impianti di riscaldamento non è andata come previsto. Tra la sede centrale e la succursale del liceo Canova, così come nella sede distaccata provvisoria nell’oratorio di Santa Maria del Rovere (dove ci sono anche fan coil), diversi ambienti sono rimasti al freddo. Discorso simile nella sede del Duca degli Abruzzi. Anzi, qui, rivelano alcune famiglie, nei giorni scorsi degli studenti sono andati a scuola con delle coperte. I ragazzi hanno subito evidenziato il problema. E alcuni di loro adesso non escludono la possibilità di organizzare uno sciopero di protesta per non dover arrivare a fare lezione indossando i giubbotti. Andiamo con ordine.

SEGNALI

Il Canova ha ricevuto la prima segnalazione giovedì scorso. Alla luce di questa è stata contattata la Provincia, ente che gestisce i 100 edifici delle scuole superiori nella Marca, attraverso il portale online dedicato proprio ai malfunzionamenti. Dal Sant’Artemio riferiscono di non aver ricevuto segnalazioni del genere. La situazione, comunque, potrebbe sbloccarsi nelle prossime ore. Ma nel frattempo ieri il problema si è fatto sentire in modo ancora più intenso. E così le segnalazioni si sono moltiplicate. «Si è già al lavoro per ripristinare tutto – spiega Mariarita Ventura, preside del liceo Canova – in queste situazioni le strutture storiche, in particolare, possono richiedere degli interventi specifici». Non si parla per forza di guasti complessi. A volte è sufficiente sfiatare i termosifoni. Ma bisogna farlo. E la prova del nove la si ha solo sul campo, cioè quando il sistema viene fatto ripartire. In più, restano in vigore le linee guida decise l’anno scorso dal ministero per far fronte all’emergenza gas. Per contenere il peso delle maxi-bollette, la Provincia ha seguito le indicazioni tagliando il riscaldamento nelle scuole di un paio di gradi, fino a portarlo a 19, pur con un margine di tolleranza. «I ragazzi in classe sono fermi. E con questa temperatura è necessario vestirsi di conseguenza – sottolinea la dirigente del Canova – nei giorni scorsi la riaccensione dell’impianto si è rivelata difficoltosa. Questo perché la temperatura degli ambienti era già vicina ai 19 gradi, ma l’umidità incideva aumentando la percezione del freddo». Non era stato sufficiente impostare il termostato a 20 gradi. Il sistema non partiva. Così è stato alzato a 22. Ma in alcuni ambienti i termosifoni sono rimasti spenti. «Oggi avvieremo un monitoraggio della temperatura all’interno delle classi», dice Ventura. Sarà proprio la misurazione ufficiale a chiarire la portata del problema.

L’INTERVENTO

Restando sempre al Canova, intanto, la Provincia ha ormai concluso l’intervento di delimitazione del cortile esterno in via Mura di San Teonisto. Un paio di settimane fa uno studente era caduto nell’acqua del canale che corre attorno alle mura dopo essersi appoggiato alla staccionata pericolante. L’istituto a quel punto aveva sospeso la ricreazione all’esterno. Ma da giovedì le cose torneranno alla normalità. «È stata posizionata una catena di delimitazione verso il canale a ridosso della staccionata ammalorata in diversi punti – tirano le fila dall’istituto – e sono stati apposti dei cartelli con la dicitura “E’ severamente vietato oltrepassare questo limite”.

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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