Natalità bassa e nel trevigiano mancano bambini per formare le classi prime: «Chiusure delle scuole vicine»

Mercoledì 1 Febbraio 2023 di Mauro Favaro
Mancano i bimbi per formare le classi prime, scuole pronte alla chiusura

TREVISO - Sono sempre di più le scuole in bilico a causa della mancanza di bambini. Ad oggi non ci sono i numeri per far partire a settembre una nuova classe prima nell'elementare Toniolo di Treviso, quartiere di Santa Bona. Era andata così già l'anno scorso. Nel plesso dell'Ic Coletti si continuerà a far lezione con le terze, le quarte e le quinte. Ma lo spettro della chiusura totale si fa sempre più vicino. Restando nel capoluogo, sono emerse difficoltà anche nell'elementare San Giovanni Bosco di Canizzano (Ic Felissent) e in un'altra elementare dell'Ic Stefanini. Il raggiungimento del limite minimo di 15 iscritti in prima non è scontato nemmeno qui. Questo, almeno, stando a un primo bilancio del periodo dedicato alle iscrizioni (chiusosi alle 20 di lunedì). Le scuole hanno ancora dei margini di intervento attraverso assestamenti o eventuali trasferimenti.

Mancano bambini, le prime non partono

Si fa il possibile per evitare di saltare un anno. Ma i numeri pongono nuovi interrogativi. «Sarà obbligatoria una riorganizzazione dei plessi - ha detto il sindaco Mario Conte - la settimana scorsa al Centro della famiglia per il lancio dell'Osservatorio sulla natalità valuteremo con calma. Ci sono scuole che hanno tre classi. Francamente non ha senso che rimangano aperte, anche da un punto di vista di costi di gestione». Allargando il cerchio, niente prima a settembre nemmeno nell'elementare Marco Polo di Lughignano di Casale sul Sile. Anche in questo caso si tratta del secondo stop consecutivo. Ma si continua a sperare in qualche trasferimento. «Sarebbe faticoso rimanere senza prima per due anni - sottolinea Celestina Segato, assessore alle politiche scolastiche - come Comune stiamo lavorando per mantenerla attiva. Ci potrebbero essere difficoltà per i prossimi tre anni.

Poi un miglioramento. Se nel frattempo passasse il concetto di una ricollocazione di alcuni alunni nelle scuole delle frazioni, ci sarebbe la possibilità di salvarle».

I dintorni

Si stanno facendo i conti anche per l'elementare Gastaldo di Ponzano e per quella di Catena di Villorba. A Povegliano, invece, si è riusciti a raggiungere la quota dei 15 iscritti sia alla Fabris del capoluogo che alla Fiore di Camalò. Discorso simile a Zero Branco, dove le elementari delle frazioni lavorano già da tempo come un unico plesso: le prime e le seconde sono alla Pascoli di Scandolara e le 3., 4. e 5. alla Fermi di Sant'Alberto. Più complessa, invece, la situazione della Treforni di Paese, l'istituto comprensivo più grande della Marca. Al momento non ci sono abbastanza bambini per una nuova prima a settembre. Si proverà a lavorare con eventuali spostamenti. «A livello complessivo perderemo una prima elementare, scendendo da 10 a 9 su sei plessi - fa il punto il preside Alessandro Pettenà - vedremo se nei prossimi giorni sarà recuperabile la situazione della Treforni». Sempre a Paese, poi, le famiglie hanno impresso una volta storica alle medie Casteller. Dopo una lunga tradizione di tempo prolungato, l'istituto ha chiesto ai genitori di esprimere una preferenza. E quasi il 90% ha preferito il tempo normale (30 ore a settimana, con il sabato a casa), senza mensa e senza rientri pomeridiani (scelto da 188 su 215 iscritti). «Le esigenze delle famiglie sono cambiate - tira le fila Pettenà - evidentemente, rispetto al passato, si vuole che nel pomeriggio i ragazzi possano fare altro». Il risultato è che alla fine alle medie di Paese verrà creata una classe (o al massimo due) con tempo prolungato (36 ore a settimana). Per tutte le altre scatterà il tempo normale.

 

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