Giallo a Cimadolmo, la comunità sotto choc per la morte del noto ristoratore: «Burbero ma generoso, qui era un'istituzione»

Domenica 13 Agosto 2023 di Gianandrea Rorato
Il ristoratore Maurizio Bassetto, trovato morto in circostanze sospette

CIMADOLMO (TREVISO) - La notizia ha scosso il paese. Perché Maurizio Bassetto da queste parti era una vera e propria istituzione: era l'anima del Ristorante Da Maurizio, immerso tra la piantagione di mais e vigneti nelle grave di Papadopoli.

Maurizio in gioventù era stato uno dei tanti emigrati veneti, elettricista in Svizzera; poi aveva scelto di tornare a Cimadolmo e qui aveva aperto un primo locale, Il Grillo, sempre nella zona di via Cavalieri di Vittorio Veneto. Poi il grande salto con l'apertura del locale "Da Maurizio". Da tutti è descritto come una persona del cuore grande ma dal carattere particolare che in passato ha sofferto molto: era stato sposato poi si era separato. Nel corso degli anni aveva lavorato anche con i fratelli e i nipoti, poi da circa una quindicina d'anni aveva deciso di concludere il rapporto di collaborazione. Ieri mattina il primo ad arrivare è stato l'amico Stefano Zuccolotto: «Diceva che prima o poi o avrebbero trovato morto qui. Non so bene a cosa si riferisse, immagino al fatto che fosse sempre al ristorante e non si muoveva mai. Ma sono parole che mi hanno colpito». Stefano era un amico di lungo corso: «Maurizio lo conoscevo bene perché sono un cliente storico del suo locale. Sempre sincero e solare, sapeva sollevarti quando avevi qualche problema. Era molto bravo in alcuni piatti tipici con i prodotti della zona come gli asparagi e il pavone. Dovevo passare proprio in questi giorni perché dopo Ferragosto avremmo dovuto organizzare una cena a base di pavoni e questa notizia mi ha sconvolto».

PAESE SCONVOLTO

In centro si incontra il sindaco Giovanni Ministeri: «Lo conoscevo da una vita, pur non frequentando il suo locale. Lo si vedeva poco, magari quando doveva recarsi all'ufficio postale o a fare qualche altra commissione. Non frequentava il paese ma era conosciutissimo da tutti». Il titolare della locanda La Rosa, davanti al municipio lo ricorda: «Era volto noto in paese. Del fatto hanno parlato anche alcuni nostri clienti da questa mattina: posso dire che ha colpito tanti qui in paese». Senza parole anche Graziano Dall'Acqua, presidente della Pro Loco di Cimadolmo: conosceva Massimo fin dalla gioventù «Aveva un cuore d'oro e non lo dico come frase di circostanza - dice -. Come Pro Loco abbiamo organizzato degli incontri per pubblicizzare gli eventi a base di asparago. Quando si andava a mangiare da Massimo lui non voleva mai essere pagato. Diceva che noi lavoriamo per il paese e lui voleva dare al paese il suo contributo, un particolare che la dice lunga su chi era».
Il 10 giugno 2012, verso mezzanotte Bassetto subì una rapina. A quell'ora era rimasto solo per chiudere il locale. Appena uscito venne aggredito alle spalle da tre banditi che, dopo averlo preso a calci e pugni, gli rubarono 300 euro. La banda lo stava aspettando e conosceva i suoi movimenti. I rapinatori poi fuggirono a piedi attraverso i campi.

L'EPISODIO ECLATANTE

Dal carattere focoso, Bassetto nel 2015 Bassetto cacciò dal ristorante l'allora Prefetto Maria Augusta Marrosu. Si stava svolgendola serata conclusiva della rassegna "Bianco dolce fresco asparago" con 150 persone in sala. Tra gli invitati anche l'allora Prefetto di Treviso, arrivata con l'autista, accompagnata dal marito e dall'inseparabile cagnolina Olga. Quando Bassetto, contrario alla presenza di animali in sala, lo aveva saputo, era andato su tutte le furie. Ne era nata un'accesa discussione conclusasi con il Prefetto cacciato dal ristorante insieme alla cagnolina. Un episodio che aveva fatto finire il ristorante sulle pagine dei principali quotidiani nazionali.

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