No Vax, tre procedimenti contro il medico e sindaco Riccardo Szumski

Giovedì 9 Settembre 2021 di Mauro Favaro
No Vax, tre procedimenti contro il medico e sindaco Riccardo Szumski

TREVISO - Sotto la lente della commissione dell'Ulss 2 Marca Trevigiana, chiamata a vigilare sul rispetto dell'obbligo vaccinale da parte del personale sanitario, perché non si è sottoposto all'iniezione anti-Covid. Al centro dell'attenzione dell'Ordine dei medici di Treviso, per una serie di distinguo sui vaccini contro il coronavirus. E ora pure sotto lo sguardo dell'ufficio convenzioni dell'azienda sanitaria perché avrebbe spedito in Pronto soccorso un paziente positivo, non suo assistito, con un'impegnativa non adeguata. Tre fronti che potrebbero presto confluire nella sospensione di Riccardo Szumski, il medico di famiglia e sindaco di Santa Lucia di Piave, paladino delle cure domiciliari contro il Covid, diventato un vero e proprio riferimento per le galassie no-vax e free-vax, tra l'altro radunate più volte tra la stessa Santa Lucia di Piave e piazza dei Signori a Treviso. «Non credo ai guru e ai guaritori mette in chiaro Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss ma solo alla medicina sviluppata con metodo scientifico».


ACCUSA E DIFESA

La riflessione arriva dopo che nel giro di un paio di giorni il Covid ha ucciso un trevigiano di 65 anni e portato in fin di vita un moldavo di 60, entrambi non vaccinati, che avevano preso come riferimento proprio Szumski.

Quest'ultimo adesso rischia di dover uscire dal proprio ambulatorio. Il medico paladino delle cure domiciliari non si è vaccinato contro il coronavirus e non ha mai nascosto i propri distinguo in merito agli stessi vaccini. La sua posizione è al vaglio della commissione dell'Ulss dedicata al controllo sull'obbligo vaccinale. Dopo una prima fase, nei giorni scorsi il medico ha inviato certificazioni aggiuntive. Il verdetto arriverà il 15 settembre. Se non emergerà un valido motivo per evitare l'iniezione, verrà sospeso, con annesso taglio dello stipendio. Dal canto proprio, Szumski si difende rispetto a quanto capitato tra domenica e lunedì: «Nessuno dei due è mio paziente e nessuno dei due è stato da me trattato specifica . Al paziente moldavo che si è presentato nel mio studio ho detto di andare immediatamente in ospedale. Mi riservo di presentare querela per falso». Ma anche se non figurava tra i propri assistiti, Virginio Parpinello, l'indipendentista veneto mancato domenica, che nonostante i tentativi del figlio aveva deliberatamente scelto di non vaccinarsi, si era confrontato proprio con lui dopo il ricovero a Vittorio Veneto. Il discorso è simile per il cittadino moldavo, residente nella cintura urbana di Treviso, che prima di andare in ospedale ha voluto rivolgersi a Szumski. Una volta al Pronto soccorso, il paziente ha presentato un'impegnativa firmata dallo stesso medico di Santa Lucia di Piave. Subito dopo è stato trasferito in Terapia intensiva, dove è stato intubato e dove ora lotta tra la vita e la morte. 


NUOVO FRONTE

Qui si apre un altro fronte. L'impegnativa adesso è al vaglio dell'ufficio convenzioni dell'Ulss. «Se una persona non figura tra i propri assistiti, un medico di famiglia non può usare il ricettario del servizio sanitario nazionale chiarisce Benazzi . Vogliamo capire se si è trattato di un errore o se per caso ci sono altri problemi». Infine, l'Ordine dei medici di Treviso ha già convocato Szumski in seguito a delle segnalazioni su alcune dichiarazioni sui vaccini anti-Covid, alcune delle quali arrivate direttamente anche dai vertici dell'Ulss. «Non entro nei casi specifici. Quel che è certo è che la medicina non si fa nelle piazze con manifestazioni folcloristiche e con slogan urlati a squarciagola tira le fila Luigino Guardini, presidente dell'Ordine dei medici di Treviso . In questo senso, la scienza non è democratica: va sviluppata dagli addetti ai lavori, nelle sedi opportune. Non può diventare puro empirismo, altrimenti si va verso una deriva molto pericolosa».

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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