Economia nel trevigiano, il Prosecco fa da traino per l'agricoltura: produzione da 600 milioni di euro

Martedì 27 Giugno 2023 di Elena Filini
il Prosecco fa da traino per l'agricoltura: produzione da 600 milioni di euro

TREVISO - Non c’è solo l’industria. Il Nordest si conferma terra agricola. Il report di Confagricoltura per la prima metà del 2023 mostra dati in linea con l’anno precedente, in cui il valore della produzione agricola trevigiana ha toccato 1,3 miliardi euro. La locomotiva? Sempre il prosecco, che cresce sull’export del 21% rispetto al 2021 e da solo vale (in export) nei primi sei mesi 650 milioni di euro. Consola anche la diminuzione del costo delle materie prime, che dovrebbe garantire buone performance d’acquisto.

Prosecco, uno dei distretti agricoli più dinamici: i dati

L’agricoltura veneta e nordestina continua a rappresentare uno dei distretti agricoli più dinamici e vitali per il Paese. Almeno questo è quello che emerge dalla fotografia di Confagricoltura che, analizzando i dati dei primi sei mesi dell’anno, restituisce il ritratto di un settore che vive un 2023 all’insegna della stabilità e si attesta a oltre 600 milioni di euro: una cifra in linea con l’andamento del 2022, come emerge dai dati di Confagricoltura Treviso sull’agricoltura nella Marca. A recitare il ruolo di protagonista è ancora una volta il vino. A contribuire con forza alle performance eccezionali del settore, la cui produzione ha raggiunto nel 2022 quota 1,3 miliardi di euro (su un totale di 7,7 miliardi in Veneto), sono stati principalmente il comparto vitivinicolo (70% del valore di produzione), la zootecnia (15%), il caseario (5%), i seminativi (5%), e l’ortofrutta (3%).

Le previsioni per il futuro e i prezzi

Il valore restante è prodotto da comparti di consistenza più lieve sul territorio. «Alla luce di questo scenario, possiamo aspettarci un 2023 stabile, in continuità con l’anno precedente. Nonostante ciò, dovremo continuare a essere cauti e tenere a mente gli effetti delle difficili congiunture macroeconomiche che dovremo ancora affrontare, su tutte il conflitto ucraino e il suo impatto devastante sull’inflazione europea e italiana» commenta Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente di Confagricoltura Treviso. «Oggi i costi delle materie prime stanno calando e stanno ritornando ad un loro equilibrio, ma dovremo capire come l’andamento dei prezzi influirà, da qui a fine anno, sul potere d’acquisto dei cittadini». Per quanto riguarda le esportazioni, è il vino, e in particolare il Prosecco, a farla da padrone: 1,5 miliardi di euro la quota export generata nel 2022, in crescita del 21,7% rispetto all’anno precedente. Principali mercati di destinazione sono stati USA, Germania, Canada, UK e Paesi Bassi. Una tendenza confermata nella prima metà del 2023, con esportazioni a maggio pari a 650 milioni di euro. «I risultati eccezionali fatti registrare dal Prosecco ci fanno sicuramente ben sperare per il futuro, e proprio per questo i nostri produttori dovranno continuare a fare sistema fra loro per affrontare le sfide che ci attendono per il futuro» continua Bonaldi.

Obiettivo sostenibilità

«Il nostro obiettivo è crescere ulteriormente in valore a livello mondiale, ma per farlo è fondamentale rispondere prontamente alle normative europee in tema di rispetto dell’ambiente e sostenibilità, e continuare a investire in ricerca e sviluppo: in questo senso, voglio fare un plauso al Disegno di Legge TEA presentato dal senatore Luca De Carlo, mirato a sviluppare nuove soluzioni agricole basate sulle Tecniche di Evoluzione Assistita, sviluppare i prodotti made in Italy e affrontare gli effetti del cambiamento climatico». Su un totale di 60 mila imprese agricole venete, sono più di 10 mila quelle attive oggi nella Marca, che spaziano dalle piccole realtà familiari alle grandi imprese e che rappresentano oggi un tessuto sociale e produttivo indispensabile per la comunità. Di queste, oltre 2 mila sono associate a Confagricoltura Treviso. Più di 15 mila gli addetti attualmente occupati nell’agricoltura a Treviso e Provincia, su un totale di 67 mila lavoratori attivi nel settore a livello veneto: una vera e propria forza trainante per l’economia del territorio.

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