Nuovo pronto soccorso a Monastier: «Pensato per i casi meno gravi»

Martedì 17 Settembre 2019 di Mauro Favaro
Un pronto soccorso anche a Monastier per gestire i casi meno gravi e alleggerire il Ca' Foncello
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TREVISO Arriva un nuovo pronto soccorso per alleggerire il Ca’ Foncello. Entrerà in funzione il primo gennaio del 2020, tra poco più di tre mesi, nella struttura sanitaria Giovanni XXIII di Monastier, che da casa di cura privata convenzionata verrà definitivamente consacrata come vero e proprio ospedale. Il nuovo pronto soccorso, praticamente una succursale di quello di Treviso, sarà aperto tutti i giorni, 24 ore su 24. E’ stato pensato per i casi non gravi: i codici bianchi e i codici verdi. Ci sarà comunque un presidio fisso con ambulanza sempre pronta a garantire il collegamento con il Ca’ Foncello in caso di necessità.
 
Le stime dicono che il pronto soccorso della Giovanni XXIII, dove verranno assunte altre venti persone, tra medici e infermieri, arriverà ad accogliere 20mila pazienti all’anno. Un numero in linea con l’area dell’emergenza-urgenza dell’ospedale di Vittorio Veneto. Il bacino di utenza comprende il territorio di quattro comuni, Monastier, Roncade, San Biagio e Zenson, per un totale di oltre 33mila abitanti (7.231 con più di 75 anni, il 22%) e quattro case di riposo. Ma di fatto è solo una questione tecnica.
L’OBIETTIVO
«Ovviamente nessun cittadino verrà mai mandato via», assicura Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca. Quel che più conta è che il nuovo pronto soccorso contribuirà in modo determinante ad alleggerire quello del Ca’ Foncello, che ogni giorno viene preso d’assalto e che ormai viaggia verso i 105mila accessi all’anno. La metà sono codici bianchi, cioè pazienti con problemi non gravi né urgenti. «Dopo l’apertura del pronto soccorso a Monastier, l’ospedale di Treviso potrà contare 15mila accessi in meno all’anno», prevede Benazzi. «La casa di cura Giovanni XXIII ha tutto ciò che serve per poter garantire l’apertura del pronto soccorso – aggiunge – ci sono in particolare le unità di Chirurgia generale, Chirurgia vascolare e Ortopedia. In più, potrà contare su sei letti per l’osservazione breve intensiva (Obi). Tutto ciò porterà a una riduzione del numero degli accessi al pronto soccorso del Ca’ Foncello». Per l’area dell’emergenza-urgenza dell’ospedale di Treviso vorrebbe dire tornare sulla linea dei 90mila pazienti all’anno, riducendo di conseguenza le attese più lunghe con l’obiettivo di restare dentro le quattro ore.
LA SITUAZIONE
Dal primo ottobre, tra l’altro, al pronto soccorso del Ca’ Foncello ci sarà un cambio della guardia: il primario Matteo Pistorello, che si è preso sei mesi di aspettativa per motivi personali, verrà temporaneamente sostituito da Enrico Bernardi, direttore del pronto soccorso di Conegliano che prenderà la guida “a scavalco” anche di quello di Treviso. Bernardi si ritroverà così contemporaneamente a capo dei due pronto soccorso più grandi della Marca, che assieme contano 160mila pazienti all’anno. L’aiuto che arriverà da Monastier sarà fondamentale anche per far fronte all’ormai cronica carenza di specialisti. Nell’area dell’emergenza-urgenza del Ca’ Foncello dovrebbero esserci 29 medici. E invece in servizio ce ne sono solo 19. Addirittura dieci in meno. L’Usl ha provato a correre ai ripari con la libera professione. I medici “a gettone”, in altre parole. Ma ancora non basta, in attesa dell’arrivo di una trentina di camici bianchi laureati e abilitati, pur non ancora specializzati, promessi dalla Regione. Ecco perché si guarda verso Monastier. L’importo dell’operazione che porterà all’apertura del nuovo pronto soccorso non è ancora stato definito. In base alle schede ospedaliere, sarà la Regione a definire il budget. «Stiamo dialogando con l’Usl e valutando dove insediare il nuovo pronto soccorso: c’è la possibilità di costruire qualcosa ex novo oppure di riconvertire degli spazi già occupati, riducendo i tempi – fa il punto Gabriele Geretto, amministratore delegato della casa di cura Giovanni XXIII – di seguito concorderemo i tempi di attivazione. Per garantire il funzionamento continuo del nuovo pronto soccorso andremo ad assumere una ventina di persone in più rispetto ad oggi, tra specialisti, infermieri e personale sanitario. L’obiettivo è consentire all’Usl della Marca di dare un servizio migliore a tutti i cittadini attraverso la nostra struttura».
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