La Pro-Gest di Bruno Zago, dal primo lavoro a 11 anni in una fabbrica di scatole all'azienda da 826 milioni di fatturato. E ora vuole anticipare l'economia circolare

Sabato 7 Ottobre 2023 di Mattia Zanardo
La Pro-Gest di Bruno Zago, dal primo lavoro a 11 anni in una fabbrica di scatole all'azienda da 826 milioni di fatturato

TREVISO - Dal primo lavoro come operaio in una fabbrica di scatole a 11 anni. A un impero articolato in sei cartiere e altre 22 aziende della filiera, in sette regioni d'Italia, con 1.100 dipendenti e 826 milioni di euro fatturati nel 2022. Il sogno imprenditoriale di Bruno Zago, in cinquant'anni, si è concretizzato nel maggior operatore italiano nel settore e uno dei primissimi in tutta Europa. La Pro-Gest ieri ha celebrato il suo (primo) mezzo secolo di attività. Al patron, il soprannome di "re della carta" non aggrada troppo. I numeri della produzione annua del gruppo di Ospedaletto di Istrana, in provincia di Treviso, però, lasciano pochi dubbi: 1,3 milioni di tonnellate di nuova carta, un miliardo di metri quadrati di cartone ondulato, 2 miliardi di pezzi di imballaggi, 120mila tonnellate di carta tessuto e 50mila tonnellate di prodotti da questa derivati.

Senza contare arredi e oggetti di design sempre in cartone.

Lo sviluppo della Pro-Gest (la sigla deriva dal nome di una delle prime ditte della galassia "Progettazione e Gestione") si identifica con la vita del fondatore, come raccontato da lui stesso nell'autobiografia "Il futuro è carta", pubblicata da Mondadori. E rappresenta un esempio perfetto di quei campioni del miracolo economico del Nordest, partiti dal nulla e arrivati ai vertici.

Dopo quel primo impiego da dipendente, appena terminate le scuole elementari, nel 1973, a soli 23 anni, Zago fonda la sua prima azienda, Trevikart, a tutt'oggi leader italiana nella produzione di imballaggi in cartone ondulato. È la prima intuizione vincente: puntare su questo tipo di "involucri". «Non avrei mai pensato di arrivare dove sono arrivato - conferma l'industriale, classe 1950 -. Tutto è venuto giorno dopo giorno. Anche se dentro di me ho sempre avuto l'ambizione di crescere e fare qualcosa in più».

Due i passaggi chiave della storia, secondo lo stesso imprenditore: «Il primo nel 1984, quando ho installato la prima macchina ondulatrice. Tutti mi davano del pazzo: il cartone allora proveniva quasi esclusivamente dalla Toscana. Durante l'avviamento ho vissuto giorno e notte a bordo macchina: ho perso 3 chili, mi farebbe bene adesso - ride -. La pagai, usata, 200 milioni di lire: l'investimento è rientrato in sei mesi». L'altra svolta, nel 1988, con l'acquisto della cartiera Cartitalia, a Mesola, nel Ferrarese. «Era chiusa da anni, invasa dai rovi. Quando andai a vederla, però, mi colpirono le tubature in acciaio inox e la comprammo all'asta». Ecco la seconda grande intuizione: dar vita a una filiera integrata, risalendo dal prodotto finito alla materia prima. Ovvero, la carta da macero riciclata: oggi Pro-Gest ne lavora un milione e mezzo di tonnellate all'anno: «È il nostro oro».

Il modello di economia circolare e di sostenibilità costituisce, insieme al radicamento territoriale, il terzo cardine, come hanno evidenziato durante la cerimonia di ieri, tra gli altri, Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro, Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto. Per il cinquantenario Bruno Zago ha voluto attorno a sé, nel quartier generale di Ospedaletto, soprattutto i partner di questo mezzo secolo d'impresa, come le titolari della MM lampadari, suo primo cliente («Hanno dato fiducia a quel ragazzotto un po' "crudo"»). E i suoi dipendenti: oltre 700 quelli presenti, nella sessione del pomeriggio. «Vi ringrazio tutti, senza di voi non saremmo qui», ha detto, senza nascondere la commozione nel consegnare il volume a quelli con lui da più lunga data. Così come ha lasciato trasparire l'emozione ricordando la sorelle Ivana e specialmente Donatella, scomparsa qualche anno fa dopo aver lavorato in azienda dagli esordi. Perché l'ultimo polo - non certo per importanza - è la famiglia: la moglie Anna Maria, presenza costante, i figli Benedetta, Alessandra, Valentina e Francesco, seconda generazione già coinvolta alla guida del gruppo. «Faranno bene quanto me, anzi di più: io ero solo, loro possono dividersi le responsabilità e avranno più coraggio e più fortuna di me».


Pure il mercato finanziario non spaventa: «Cercheremo anzi di anticipare il pagamento di un bond. L'obiettivo è indebitamento zero nel 2026». E allora, «avanti così», ha ribadito a tutti Bruno Zago, dando appuntamento «ai prossimi anniversari».

Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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