Pesta a sangue la fidanzata, Josè si giustifica: «Litigavamo, non volevo ucciderla»

Mercoledì 21 Dicembre 2022 di Maria Elena Pattaro
osé Yeico Rodriguez Ramirez
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TREVISO - «Non volevo farle male né tanto meno ucciderla: abbiamo litigato perché lei voleva una relazione stabile ma io no. La discussione è degenerata». Rimane in carcere, rinchiuso in una cella di Santa Bona, José Yeico Rodriguez Ramirez, il 37enne dominicano accusato di tentato omicidio che domenica mattina ha massacrato di botte la fidanzata, una barista trevigiana di 27 anni, riducendola quasi in fin di vita.

Aveva riversato la sua furia anche contro la coinquilina colombiana che era intervenuta a difesa dell'amica nell'appartamento di San Pelajo teatro delle violenze. Ieri mattina il gip Marco Biagetti ha convalidato l'arresto del caraibico, alias dj Balabala, titolare dell'Aqualounge di via Fonderia, un disco-pub frequentato soprattutto da sudamericani. Il 37enne era stato arrestato un'ora dopo il pestaggio nella sua abitazione di Preganziol con le pesantissime accuse di tentato omicidio, lesioni personali gravissime e rapina aggravata, per avere sottratto i cellulari alle due donne così da impedire che chiedessero aiuto.

LA VERSIONE
Ramirez, assistito dall'avvocato Olgart Sula, ha risposto alle domande del giudice durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto in carcere. Il giudice ha optato per la misura cautelare in carcere anche alla luce di qualche precedente specifico per lesioni personali. Nella sua fedina penale c'è anche un altro precedente per un episodio di spaccio. Il dominicano ha fornito la sua versione dei fatti, diametralmente opposta rispetto al racconto della coinquilina, testimone oculare del pestaggio, e alla situazione descritta dai parenti della vittima. Secondo loro la 27enne voleva mettere fine a quella relazione tossica, non solo per i tradimenti ma anche perché quando beveva lui sarebbe diventato ingestibile. «Era lei a volere una relazione stabile, mentre io non me la sentivo, così abbiamo litigato - ha detto invece il dominicano -. Abbiamo passato la serata insieme, avevamo bevuto entrambi. La discussione è degenerata: io non volevo farle del male o ucciderla». Il 37enne ribalta dunque il movente che sarebbe stato alla base dell'esplosione di violenza. E cioè il tentativo della barista di troncare con il 37enne, dopo aver scoperto che lui la tradiva con altre donne. «Litigavano spesso, la sera prima dell'aggressione era venuta da noi in lacrime - ha raccontato il cugino, che abita nella stessa palazzina -. Aveva paura di lui, tanto che mi aveva chiesto di cambiare la serratura del suo appartamento. Noi le avevamo detto di lasciarlo, prima che le cose prendessero una brutta piega».

IL PESTAGGIO
L'aggressione che ha rischiato di costarle la vita è avvenuta domenica mattina nell'appartamento di una palazzina Ater di via don Luigi Sturzo, a San Pelajo, in cui la barista abita insieme alla coinquilina colombiana, sua ospite da due settimane. Le due avevano trascorso la nottata proprio nel locale gestito dal dominicano e in cui si era esibito come dj. Musica, chiacchiere e cocktail: sembrava filare tutto liscio. «Quella sera non hanno litigato - afferma la colombiana -. Le cose sembravano andare bene». Verso le 7.30 le due amiche erano tornate a casa, a riposare. Mezz'ora dopo lui ha suonato il campanello: «Sono io, apri». Quando però le due inquiline lo hanno accolto in casa, si è scatenato l'inferno. «L'ha presa a calci e pugni, senza dire una parola. L'ha colpita alla testa e alla pancia» racconta la coinquilina, che ha cercato di fermale quella violenza brutale frapponendosi fra i due, in modo da parare i colpi e dare all'amica ferita il tempo di scappare. Lui nel frattempo l'aveva anche afferrata per i capelli e scaraventata contro un'anta dell'armadio. «L'ha ridotta malissimo, il mio unico pensiero era che lei si salvasse» ha detto l'amica. La 27enne aveva chiesto aiuto a un altro condomino per chiamare i soccorsi. Lo straniero invece era scappato: i carabinieri lo avevano arrestato un'ora dopo nella sua abitazione di Preganziol. Ora è dietro le sbarre.

 

Ultimo aggiornamento: 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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