MONTEBELLUNA - Stava attraversando la strada in città quando, all’improvviso, è stato investito, in pieno giorno, da un automobilista. Una tragedia che non solo ha posto fine prematuramente alla vita di un 60enne del posto, ma ha segnato per sempre l’esistenza dei suoi familiari.
La moglie, i figli e soprattutto i nipoti, per i quali quel nonno era un punto di riferimento costante e quotidiano. Un trauma, improvviso, inaspettato e tremendo, che quei ragazzini porteranno per sempre sulla propria pelle e che lo studio Velo di Caerano è riuscito a far riconoscere anche dal punto di vista economico. Una novità assoluta in Italia, dove tale possibilità è prevista solamente per figli e moglie del defunto. Il giusto risarcimento che non potrà, comunque, mai compensare la perdita di un affetto.
«La moglie e i figli del defunto - spiega Pier Velo, il titolare dello studio - per essere tutelati contro l’assicurazione del responsabile si sono affidati a noi, specializzati nella valutazione e responsabilità dei sinistri, per il risarcimento. Nel giro di pochi mesi si è arrivati alla liquidazione di tutti i richiedenti e aventi diritto». La questione sembrava chiusa, anche se, ovviamente, non dal punto di vista affettivo. Invece, a un certo punto, si è deciso di andar oltre.
«Parlando con i familiari - continua Pier Velo - è emerso che il nonno aveva un ottimo rapporto con i nipoti: li portava a scuola, li aiutava al pomeriggio con i compiti o con i giochi, faceva con loro merenda e colazione».
Tutto ciò nonostante la giurisprudenza in merito nelle tabelle risarcitorie dell’osservatorio di Milano non contempli tale risarcimento a favore dei nipoti. La collaborazione tra lo Studio Velo, quello dell’avvocato Paolo Riscica e i genitori dei nipoti con l’aiuto di documentazione fotografica e molteplici testimonianze anche dei vicini di casa, ha portato così a un risultato inaspettato e vincente in fase stragiudiziale. «L’assicurazione - prosegue lo studio - ha riconosciuto un danno e liquidato 4 dei nipoti dell’uomo, quelli che con lui avevano, effettivamente, il legame più stretto, con un risarcimento equo: la somma di 30mila euro per ciascuno di loro. È chiaro, però, che le tabelle risarcitorie andrebbero cambiate».