SAN FIOR - Era contento Alberto Toffoli dal suo letto all'ospedale Ca' Foncello.
IL MESSAGGIO
«Vorrei ringraziare le persone che mi sono state vicine in questi giorni, a cominciare da mia moglie Giuly che mi ha assistito e spronato ad affrontare questo lungo e duro intervento. Mi hanno sostituito l'aorta ascendente e riparato una mia valvola. Un'equipe di medici, anestesisti e infermieri eccezionalivedere come lavorano con passione e professionalità è davvero qualcosa di umano e meritevole. Avevo una bomba ad orologeria all'interno del mio corpo e queste persone me l'hanno disinnescata». «Avevo una sensazione indefinibile dice la moglie Giuly sentivo che qualcosa non andava. Domenica alle 15 ha cominciato a stare male. Sono arrivati tutti: medici, infermieri, hanno tentato tutto, ma non c'è stato nulla da fare. Mi sembra impossibile che sia andata così». «Vogliamo innanzitutto esprimere, come équipe e come azienda, il profondo dolore per la scomparsa del signor Toffoli: alla famiglia, con cui abbiamo quotidianamente condiviso la fase pre e post operatoria, vanno le nostre più sentite condoglianze dice il dottor Giuseppe Minniti, primario della Cardiochirurghia - Il signor Toffoli era un paziente complesso, già sottoposto a un primo intervento di cardiochirurgia nel 2007. Il 23 maggio è stato sottoposto a un secondo intervento, dopo che le valutazioni fatte nei mesi scorsi ne avevano evidenziato l'opportunità. L'operazione era andata bene, così come regolare erano stati sia il decorso che le indagini post operatorie, era già stato programmato il trasferimento a Motta per la riabilitazione».
L'AUTOPSIA
«Domenica purtroppo, si è manifestata un'improvvisa aritmia da fibrillazione ventricolare refrattaria a qualsiasi tipo di manovra rianimatoria che, nonostante l'immediata risposta di cardiochirurghi, anestesisti e tutto il personale infermieristico, ha provocato il decesso - prosegue Minniti - Per chiarire eventuali predisposizioni all'insorgenza di aritmie, abbiamo richiesto, di comune accordo con la famiglia, il riscontro autoptico. Va precisato come la rara reazione occorsa non abbia alcuna correlazione con il fatto che il paziente abbia atteso alcuni mesi prima dell'intervento, in quanto la patologia da cui era affetto non comporta stress per il cuore o rischio di aritmie». Vasto il cordoglio che la comunità sta esprimendo alla moglie e alla figlia.