Agguato nel buio: commessa cade e sviene, rapinatore in fuga

Sabato 28 Dicembre 2019
Agguato nel buio: commessa cade e sviene, rapinatore in fuga
TREVISO - Sorpresa alle spalle, strattonata, scaraventata a terra e lasciata priva di sensi per alcuni interminabili minuti. Questa la terribile sequenza della rapina, avvenuta nella serata dell’antivigilia di Natale e che ha avuto per vittima una donna di 40 anni di origine palermitana ma da molto tempo residente nella Marca con la sua famiglia. La malcapitata, che di professione fa la commessa, stava rientrando a casa quando è stata presa alle spalle da un balordo che evidentemente voleva impossessarsi dei suoi averi. 

L’EPISODIO
L’episodio è avvenuto a Treviso, lungo strada di Castagnole, nel quartiere di Monigo. Da poco erano trascorse le 20.30. La donna stava camminando verso casa quando è stata raggiunta alla spalle dal malvivente che prima ha cercato di immobilizzarla per prenderle la borsa e poi l’ha strattonata e afferrandola per la giacca facendola cadere a terra. La 40enne ha battuto la testa sull’asfalto e ha perso i sensi: l’urto è stato infatti piuttosto violento. Con la donna ormai inerme, il balordo ha rovistato nella borsa ma, forse preoccupato per le conseguenze di quell’aggressione, si è dileguato senza rubare nulla e facendo perdere le proprie tracce. Pare che alla scena non abbia assistito nessuno. La donna, una volta rinvenuta e ripresasi dallo choc per l’accaduto, ha chiesto aiuto al 118 ed è stata soccorsa e trasportata dagli infermieri del Suem al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è stata sottoposta agli esami clinici del caso e quindi medicata. 

LA VITTIMA
La commessa lavora presso un negozio della zona e fortunatamente, oltre a un forte spavento per l’accaduto, non ha subito gravi conseguenze fisiche: ha riportato un lieve trauma cranico, giudicato guaribile in alcuni giorni di prognosi, e qualche contusione provocata dalla caduta. Lungo strada di Castagnole, in alcuni punti non illuminata a dovere, non sono purtroppo presenti telecamere di videosorveglianza e si cercano perciò riscontri da altri occhi elettronici presenti lungo le strade limitrofe o eventuali testimonianze di chi potrebbe aver notato fuggire via il bandito misterioso. 

LE INDAGINI
Sull’episodio indagano ora i carabinieri di Treviso a cui la 40enne si è rivolta il mattino seguente, il giorno della vigilia di Natale, per denunciare l’aggressione subita e raccontare cosa ricordava (purtroppo non molto) dell’uomo che l’aveva colta alle spalle. I contorni della vicenda non sono certamente del tutto chiari: è possibile che l’autore del tentativo di rapina stesse studiando da tempo la sua vittima e ne seguisse e studiasse gli spostamenti. Da ipotizzare anche che il bandito sperasse di ottenerne un bottino ragguardevole, circostanza che non si è comunque verificata visto che il rapinatore, vedendo la donna priva di sensi, ha preferito evitare ulteriori guai ed è scappato via a piedi per non rischiare di essere riconosciuto da qualche passante che si trovava a transitare in zona.
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