Temperature sotto lo zero nel Trevigiano, sale la preoccupazione per la barbatella: «A rischio il raccolto»

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Claudia Borsoi
Temperature sotto lo zero nel trevigiano, sale la preoccupazione per la barbatella: «A rischio il raccolto»

VITTORIO VENETO (TREVISO) - La colonnina di mercurio sotto zero. Alle prime ore di martedì mattina temperature da inverno, più che da primavera, si sono registrate in tutta l’Alta Marca Trevigiana, da Vittorio Veneto (in centro 0,6 gradi alle 5.20 in area Fenderl, 1,5 gradi a San Giacomo di Veglia, 1,3 gradi a Ceneda Bassa, -0,9 gradi sul lago Morto in Val Lapisina, fonte meteoravanel.it) a Segusino, passando per Gaiarine (dove il 2 febbraio, alle 7, si erano registrati -9,1 gradi, l’alba più fredda dell’inverno 2022/23), Cappella Maggiore (-0,8 gradi) Cison di Valmarino (-0,2 gradi), Follina (-1,4 gradi alle 7.20) e Sernaglia della Battaglia. Temperature prossime allo zero anche a Treviso, Montebelluna, Cornuda, Valdobbiadene e Miane. E così pure stamane, all’alba, la temperatura è scesa vicino allo zero, ma anche sotto. Un freddo fuori stagione che preoccupa gli agricoltori, in particolare chi ha messo a dimora delle barbatelle. A ieri, martedì, le temperature, che nel vittoriese erano scese anche sotto zero, fortunatamente non avevano fatto danni, come testimonia Gianni Dam, rappresentante Coldiretti per Vittorio Veneto.

La temperatura scende, sale la preoccupazione

«Stamane (ieri ndr) non ci sono stati grossi problemi nella nostra zona, ma con le previsioni di ulteriore calo delle temperature ecco che potrebbero sorgere, soprattutto sulle barbatelle appena messe a dimora perché iniziano a germogliare e i germogli, a livello di terra, si trovano nel punto in cui la temperatura è inferiore. Se non si forma umidità su foglia o germoglio il problema gelo non sussiste, perché è il disgelo a creare i problemi. E basta anche solo un’ora o due sotto zero per creare danni».
Occhi dunque puntati nelle prossime ore sulle barbatelle perché anche a zero gradi potranno sorgere problemi. Diversamente le piante più grandi hanno i germogli più alti, ma anche qui se la temperatura dovesse andare parecchio sotto zero ci sarebbero problemi. «E lo sappiamo bene – testimonia Dam -: non è la prima volta che nel nostro territorio in primavera si registrano temperature così basse. Era accaduto anche a fine aprile, quando i germogli erano di 10-15 centimetri e le aziende hanno perso tutto».

Queste temperature potrebbero arrecare danni anche ai frutteti in fiore, ma nell’Alta Marca grosse piantagioni non ce ne sono. Quanto al seminativo, il vero problema, al momento, è l’acqua: «Il frumento e l’orzo, seminati a novembre, sono fermi quanto a crescita – testimonia Gianni Dam – perché manca l’acqua. Perché il freddo li danneggi, la temperatura deve andare molto sotto lo zero. Orzo e frumento hanno ora bisogno di acqua per svilupparsi. E senza l’acqua il rischio è che tra 20 giorni, quando ci sarà la fioritura, la spiga si formi senza poi dare frutti o comunque pochi. Domenica scorsa la perturbazione annunciata ci ha lasciati senza l’acqua sperata. Ora non ci resta che sperare nella prossima, annunciata per Pasqua. L’anno per noi agricoltori si prospetta molto duro sul fronte siccità». 

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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