CONEGLIANO (TREVISO) - Per la sanità pubblica il 2023 è stato un anno difficile: liste d’attesa post Covid da smaltire e la grande piaga della mancanza di medici e infermieri. Una “Tempesta perfetta” l’ha definita Manuela Lanzarin. Ma nonostante le difficoltà, gli investimenti non mancano e le eccellenze danno grandi soddisfazioni. È il caso della Medicina nucleare dell’ospedale Santa Maria dei Battuti, da ieri dotata di un nuovo gioiello: due Gammacamera a tecnologia Spect/Ct di ultimissima generazione, all’avanguardia dal punto di vista diagnostico. Costo: 1,2 milioni. Una strumentazione in grado di potenziare le attuali 3500 prestazioni all’anno (oltre 7600 nel 2022) e che fa della medicina nucleare coneglianese l’unica, nel Triveneto, ad eseguire la scintigrafia dell’intestino per malassorbimento. Ieri l’inaugurazione alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Sanità Lanzarin, del sindaco Fabio Chies, del direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi, del primario Pasquale Sorce, di vari consiglieri regionali, di Paola Roma, presidente della conferenza dei sindaci e di amministratori dei comuni dell’area. Benzazzi ha voluto ancora una volta ringraziare tutti i medici e gli infermieri, pilastro della sanità veneta, dopo le polemiche di questi giorni. «Siamo convinti che quello che hanno fatto fino a ora e che continuano a fare è una grande cosa. Lo hanno fatto con il Covid, continuano a farlo oggi per le liste d’attesa, lo fanno per la gente. Restano nel pubblico e lavorano dando il cuore».
IL POTENZIAMENTO
Lanzarin nel ricordare il cantiere avviato per il nuovo ospedale (53 milioni) ha sottolineato lo sforzo della Regione nell’ottica del rafforzamento della rete ospedaliera, in un continuo ammodernamento delle infrastrutture. «La Regione ogni anno stanzia 70 milioni. Questi due nuovi macchinari all’avanguardia sono stati finanziati anche con fondi Pnrr». «Macchinari di qualità assoluta – ha aggiunto – che tra l’altro metteranno il servizio a disposizione dei residenti del coneglianese, che finora venivano inviati a Treviso per questi esami, evitando loro le scomodità e i costi sociali della trasferta.
L’APPELLO
«Le macchine di medicina nucleare con integrata anche la Tac sono il massimo ma serve anche il personale medico per farle funzionare (ora siamo 2 medici e uno specialista esterno). Riusciremo a fare il doppio degli esami. La richiesta è enorme anche da extra Usl e da fuori regione. Avevano una macchina sola, vecchia di 28 anni. Conegliano da questa settimana diventa punto di riferimento per la scintigrafia dell’intestino che studia l’assorbimento degli acidi biliari. Siamo gli unici in tutto il Triveneto. Ci è stato promesso l’arrivo di un altro medico, per noi fonte di ossigeno, perchè questo è un reparto che oltre a fare medicina nucleare esegue anche ecografie».