Travolse e uccise mamma 46enne: anziana patteggia un anno e due mesi

Venerdì 29 Gennaio 2021 di Denis Barea
L'incidente in piazza a Pieve di Soligo
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PIEVE DI SOLIGO - Un anno e 2 mesi, con il beneficio della condizionale, mentre i familiari sono già stati risarciti dall'assicurazione. E' questo l'esito del patteggiamento affrontato da D.B., la 87enne che il 25 settembre del 2017 a travolto con l'auto Antonela Kmet, la 46enne croata residente a Pieve di Soligo morta l'8 ottobre successivo a causa delle gravi lesioni riportate nell'incidente. La Kmet era stata soprannominata "mamma coraggio" per aver fatto scudo con il proprio corpo ai due figlioletti di 5 e 11 anni, che senza quel sacrificio avrebbero riportato lesioni ben più gravi rispetto a quelle subite.

L'INCIDENTE

L'incidente avvenne lungo la centralissima Via Vaccari, in prossimità del ponte sul Soligo, nel tratto di fronte alla ex sede municipale a che all'ora dell'incidente sarebbe illuminata da un sole accecante che picchia sulle auto e che impedirebbe una buona visibilità ai mezzi che circolano nella direzione che stava percorrendo l'investitrice.

E infatti l'anziana guidatrice, dopo lo schianto, aveva spiegato di esser stata disturbata dal sole e di non non essere riuscita a vedere la mamma e i suoi bimbi. Ma in realtà Antonela Kmet si lanciò salvare i suoi figli dall'auto che rischiava di travolgerli sulle strisce pedonali, andando ad una velocità eccessiva. La donna si era buttata in mezzo alla strada salvando di fatto i due piccoli dall'impatto ma riportando una serie di gravissime ferite nello scontro con la vettura guidata dall'anziana. D.B, poche settimane prima l'incidente mortale, aveva peraltro subito un intervento ortopedico di ricostruzione delle rotule e, soprattutto, un'operazione alle cataratte. «Mi ero impuntato con gli altri nipoti: toglietele quella macchina. La sua guida non è più quella di una volta. Però nessuno mi ha voluto ascoltare e si è arrivati alla tragedia», aveva detto Graziano Giandon, un nipote per cui la zia 87enne non aveva capito che l'età la rendeva un pericolo alla guida di una macchina, per sé stessa e soprattutto per gli altri.

IL SINDACO

«Noi - ha detto ieri il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan - ci siamo mossi subito per dare alla famiglia e soprattutto ai due figli piccoli il massimo del sostegno e del supporto, soprattutto sotto il profilo psicologico. Oggi, a oltre tre anni da quella tragedia, nella famiglia è tornata non dico la felicità ma quantomeno la serenità necessaria per continuare a vivere». «Da quella tragedia - ha proseguito il sindaco - forse è scaturito qualcosa di positivo. Il Comune ha infatti in programma di passare dalla "zona 50" alla "zona 30", mettere cioè il limite di velocità ancora più basso soprattutto lì dove ci sono continui attraversamenti pedonali. Questo riguarderà anche il tratto stradale che comprende il ponte. Fatte le dovute verifiche tecniche sarà una decisione che prenderemo al più presto». 

Ultimo aggiornamento: 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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