Maltempo nel trevigiano. Il fiume Sile esce dagli argini, le case salvate dai sacchi di sabbia: «E' un evento anomalo, va fatta chiarezza»

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Maria Elena Pattaro
Maltempo nel trevigiano. Il fiume Sile esce dagli argini, le case salvate dai sacchi di sabbia: «E' un evento anomalo, va fatta chiarezza»

CASALE SUL SILE (TREVISO) - L’acqua si era alzata in poche ore, contro ogni previsione. E alla fine è uscita dagli argini. La notte scorsa il Sile ha tracimato a Casale, in diversi punti della Restera. Fino ad allagare strade, cortili, giardini e a lambire case e attività commerciali. Soltanto il tempestivo intervento della Protezione civile, del Genio civile e di numerosi volontari ha scongiurato il peggio. Le squadre hanno lavorato con pale, sacchi di sabbia e ruspe per tenere all’asciutto le case. Il sindaco e i residenti non hanno dubbi: si è trattato di un’anomalia. Di cui vanno scoperte le ragioni. Motivo per cui la prima cittadina Stefania Golisciani ha chiesto spiegazioni al Genio civile di Treviso. Nel vertice convocato per la prossima settimana ha coinvolto anche i colleghi sindaci di Silea e Casier, interessati dalla piena inattesa. «L’obiettivo è capire cosa non abbia funzionato, che problemi ci sono e come evitarli in futuro».

Tra i residenti si vocifera di un cantiere in un altro punto del fiume che potrebbe averne ridotto la portata. C’è chi ipotizza un intoppo nelle comunicazioni degli enti gestori del bacino. Di certo la quantità di pioggia caduta non era tale da causare un’esondazione, secondo la sindaca: «Tanto più che in altri tratti non ci sono stati problemi» osserva Golisciani. Il vento era favorevole al normale deflusso e la marea pure. Sulla carta, insomma, il Sile sarebbe dovuto restare nell’alveo. 


ALLERTA VERDE
Invece il livello del fiume è salito repentinamente, in una giornata - quella dell’Epifania - in cui le autorità avevano diramato un bollettino di allerta verde. Il rischio di esondazione, secondo le previsioni, era praticamente nullo. Eppure il Sile ha scavalcato gli argini. È successo a Lughignano, lungo la Restera in corrispondenza del noleggio di biciclette e kayak Venice Trail, minacciando di travolgere tutte le bici. Tanto che il gestore ha lavorato tutta la notte per metterle in salvo. In via San Nicolò, proprio dietro alla chiesa, una casa è stata protetta con una trincea di sabbia e un’altra ha il cortile completamente sommerso. «Abbiamo aperto il Coc (Centro operativo comunale) nonostante l’allerta verde - spiega la sindaca -. Sabato sera il livello del fiume era salito molto velocemente, fino a raggiungere i 190 centimetri». Alle 22 l’acqua rasentava la strada. Poi ha continuato a crescere ancora fino a superare i 2 metri. «Il fiume ha continuato a salire anche quando dal centro funzionale della Protezione civile ci dicevano che il culmine era passato». Tra la mezzanotte e le 2 il momento più critico. 

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TASK FORCE
Mentre l’acqua saliva, la macchina dei soccorsi lottava per tenerla lontana dalle case. Comune, Protezione civile, Genio civile, polizia locale, volontari dell’Associazione nazionale carabinieri hanno unito le forze per tamponare l’emergenza. Anche alcuni assessori hanno imbracciato le pale per alzare sponde contro la piena. A far preoccupare, a un certo punto, è stata la telefonata di un anziano disabile che abita da solo in via Saccon. L’acqua si stava avvicinando pericolosamente alla sua abitazione. Pericolo scampato: la piena si è fermata poco distante dalla soglia, come i soccorritori hanno constatato durante il sopralluogo. Nel frattempo l’anziano è stato raggiunto dal figlio, che lo ha tranquillizzato e gli ha prestato assistenza. Con il Sile fuori dagli argini, anche i canali affluenti hanno tracimato, inondando campi e giardini. Anche a Silea è stata una notte lunga e travagliata. Qui gli occhi erano puntati sul Nerbon, nel punto della confluenza con il Sile. «Il porticciolo di Cendon è finito sott’acqua - fa il punto la sindaca Rossella Cendron -. Avevamo aperto il Coc già nel tardo pomeriggio, preoccupati per il repentino innalzamento. In quel punto, se l’affluente esonda le case vanno sott’acqua. Abbiamo quindi posizionato sacchi di sabbia nei punti più critici. Soltanto alle 4 il livello ha iniziato a calare». Sorvegliato speciale anche il Livenza, tra Motta e Meduna. «Il fiume - spiega Arnado Pitton, primo cittadino di Meduna - è sicuramente salito e lambisce le rive, lo stiamo monitorando tenendo conto che accoglie anche le acque del Monticano e che quindi potrebbe salire ancora. Ma non abbiamo raggiunto i livelli di allarme».

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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