Maltempo, case isolate e polemiche. Allagamento al confine

Lunedì 8 Gennaio 2024
Maltempo, case isolate e polemiche. Allagamento al confine

PORDENONE-UDINE - L'emergenza, dopo una giornata di pioggia intensa e incessante, è scattata quando era già buio, cioè nella serata di sabato. E oltre alla paura e al disagio arrecato ai residenti, alcuni dei quali rimasti isolati per delle ore, il fatto ha contribuito a riaccendere una polemica tra comuni di due diverse regioni che va avanti ormai da diversi anni. Nonostante i lavori di miglioria effettuati nel recente passato, infatti, si è allagata nuovamente l'area dei Mulini di Stalis. Siamo tra Sesto al Reghena, quindi ancora provincia di Pordenone, e l'abitato di Gruaro, primo comune del Veneto Orientale dopo il confine tra le due regioni.


L'EMERGENZA
La pioggia battente di sabato ha creato problemi in due aree della regione: la montagna (della frana di Clauzetto si parla nella pagina a fianco) e la bassa pordenonese.

E a Sesto al Reghena le cose si sono messe male nella serata di sabato. Sul posto, per monitorare il livello del Lemene e del Venchiaredo, che proprio in quel punto si intersecano, sono arrivate anche due squadre dei vigili del fuoco provenienti da San Stino di Livenza, provincia di Venezia.


La zona è quella su cui passa il confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, ma non solo. Sulla stessa linea immaginaria passano anche anni di polemiche e di carte bollate, per dei lavori di consolidamento idrogeologico prima auspicati e oggi contestati soprattutto dal versante friulano della storia e della geografia. Nel pomeriggio di sabato l'acqua è uscita dai canali e ha invaso le strade. Una problematica che ha interessato soprattutto via Stalis, che attraversa il Lemene in provincia di Pordenone per incrociare qualche metro dopo via Venzone a Sesto al Reghena. La stessa strada, però, ha origine a Gruaro, in territorio veneto. Le foto mostrano chiaramente come l'acqua giallognola e melmosa dovuta alle forti piogge abbia invaso la sede stradale, costringendo le autorità ad intervenire per interdire la viabilità. Alcune case della zona sono rimaste isolate e hanno rivissuto l'incubo ricorrente che i lavori di consolidamento idrogeologico dovevano scongiurare. Solamente ieri, con l'assestamento del meteo e la fine delle precipitazioni più consistenti, la situazione è tornata alla normalità.


IL DIBATTITO
È bastata una notte di massima allerta, però, per far tornare d'attualità la polemica mai sopita tra i territori di Sesto al Reghena e Gruaro. Il pomo della discordia è rappresentato dai già citati lavori che sono stati effettuati per proteggere il territorio proprio da eventi simili, cioè dal rischio allagamenti in caso di precipitazioni abbondanti e soprattutto concentrate in poche ore. Una problematica simile ha riguardato anche via Fontane ma è nella zona dei Mulini di Stalis che si concentra la diatriba. Le case in via Stalis sono isolate con acqua alta circa un metro. «I recenti canaloni di sfogo dell'acqua costruiti dal comune di Gruaro se è vero che hanno risolto il problema per Gruaro , hanno peggiorato quello di Sesto al Reghena», è lo sfogo di un cittadino affidato alla pagina Facebook del paese del Friuli Venezia Giulia. «Il canale è stato fatto dal Veneto per salvaguardare Bagnara e Gruaro dopo tanti anni che Gruaro chiedeva incontri con il Friuli sempre disattesi», è un altro commento.


PERICOLO RIENTRATO
Le strade sono state praticamente tutte riaperte nella giornata di ieri. Rientrata l'emergenza anche a Pasiano di Pordenone e Azzano Decimo, dove sabato alcuni tratti della viabilità urbana dei due paesi erano stati interdetti a causa degli allagamenti provocati dall'esondazione di fossi e canali di campagna.


M.A.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci