Treviso. Malore fatale in vacanza, morto lo storico carrozziere Emilio Bettiol

Giovedì 17 Agosto 2023 di Mauro Favaro
Lo storico carrozziere Emilio Bettiol è stato stroncato da un malore a 77 anni

TREVISO - Addio a Emilio Bettiol. Lo storico titolare della carrozzeria Roggia di via Postumia a Treviso, Cavaliere del Lavoro, se n’è andato improvvisamente all’età di 77 anni. E’ stato colpito da un malore nella notte tra martedì e ieri mentre si trovava ad Asiago. E purtroppo non c’è stato nulla da fare. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Negli anni la sua attività è diventata una vero e proprio punto di riferimento nel settore delle carrozzerie. Anche e soprattutto sul piano del restauro dei mezzi che hanno segnato le epoche: arrivavano clienti da mezzo mondo per affidare alle sue mani il recupero di gioiellini d’epoca. Bettiol, poi, è stato anche un volto storico della Confartigianato di Treviso.

Ha guidato per due mandati il gruppo dei carrozzieri. E di seguito è sempre rimasto a disposizione, pronto a dare una mano e a dispensare consigli. 


IL CORDOGLIO

«Nel suo settore era il numero uno. Ha insegnato agli artigiani a diventare anche imprenditori – ricorda Armando Sartori, presidente di Confartigianato Oderzo-Motta – il passaggio tra essere bravi artigiani e diventare bravi imprenditori non è affatto scontato. E con lui questo si è elevato ai massimi livelli». Oltre al lavoro, Bettiol coltivava una grande passione per il mondo delle due ruote come collezionista privato. Tanto da arrivare a mettere assieme 80 pezzi unici di biciclette in una sorta di museo personale, reso sempre più ricco grazie a un certosino impegno ventennale. Tra i pezzi unici ci sono il prototipo del record dell’ora di Francesco Moser, le bici di Fausto Coppi, Marco Pantani e quelle con il cambio modello Bartali. Tesori che raccontano la storia delle due ruote dal 1890 ad oggi: l’enciclopedia in telaio e pedali della bicicletta nel Novecento, accompagnata da cartelloni originali e maglie d’antan. 


LA COLLEZIONE

La galleria delle bici da corsa parte da una Columbia americana del 1893, che inaugurava la serie a ruota fissa. Seguita poi dai modelli a ruota libera, fino al giro ruota, brevettato nel 1920. La collezione privata è stata visitata anche da appassionati del calibro di Salvatore Ferragamo e Marco Goldin. «Ma i pezzi sono 80 e il corpus non si smembra», ripeteva il carrozziere, fermo nel proposito di non cedere nessuno dei suoi pezzi unici. La notizia dell’improvvisa scomparsa ieri mattina è arrivata come una doccia fredda. Emilio Bettiol ha lasciato la moglie e due figlie. E un sacco di amici che non sanno capacitarsi di quello che è successo. «Per noi è stato un colpo tremendo – confida Sergio Povegliano – una grande perdita per tutti». Anche la Confartigianato è in lutto. «Se ne va un grande – rimarca Sartori – aveva una grande capacità imprenditoriale, ma anche la grande capacità di continuare a rimanere umile. Una umiltà che emergeva anche attraverso i consigli che non si stancava di dare a chi gli chiedeva una mano. Lascia un vuoto profondo in tutti noi». Adesso è il momento del dolore. La salma di Emilio Bettiol all’inizio è stato ospitata nell’obitorio dell’ospedale di Vicenza. Ma già ieri mattina è stata trasferita in quello di Treviso. La data del funerale verrà fissata nelle prossime ore. E già si sa che saranno in tanti a voler dare l’ultimo saluto a una persona che ha trasformato il modo di lavorare nel settore delle carrozzerie, ha lasciato un segno profondo nell’attività della Confartigianato e ha condiviso una smisurata passione con tutti gli amanti delle due ruote. 

Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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