E' arrivato alla collaborazione con Il Volo dopo averne in qualche modo osservato la parabola: quello dei tre ragazzi è infatti un progetto discografico sorvegliatissimo, dalla costituzione nel 2009 a "Ti lascio una canzone" al primo album prodotto da Humberto Gatica e Tony Renis fino al lancio negli Stati Uniti e in Francia, Paesi Bassi, Austria e Sudamerica e, nel 2011, Malesia Taiwan e Australia. Dietro a tre ragazzi che si sono imposti grazie alla canzone napoletana e alla melodia sta, è evidente una macchina industriale che non sbaglia un colpo e si prepara, grazie a Sanremo, ad invadere il mercato italiano.
«Ero a Sanremo, insieme al trio- spiega- e al di là di ogni operazione marketing, la loro è stata una vittoria che giudico meritata. Una vittoria popolare che premia un insieme nuovo che sta davvero funzionano».
«Non so spiegarmelo. In fondo questi ragazzi hanno trovato una chiave inedita e trasversale per far tornare ad essere l'idea di lirica, intesa anche come voce lirica, popolare».
«Sono professionisti seri, ragazzi che studiano. Sono solidi, hanno una confidenza col palcoscenico che strabilia, hanno una maturità da artisti navigati, ma insieme sono leggeri, per nulla ansionsi. Hanno talento e perseveranza. E, secondo me, hanno presentato il pezzo giusto».
«Io ci scommetto perchè con questo pezzo italiano di respiro internazionale hanno trovato una vera identità, e il pubblico sta già dimostrando che hanno fatto breccia».
«Siamo stati insieme fino a notte fonda sabato: erano felici e un po' increduli. Il loro obiettivo era quello di farsi conoscere dal pubblico italiano e Sanremo è ancora la vetrina migliore. Certo non fa piacere essere salutati con così tanta freddezza, ma io sono convinto che questi ragazzi siano una forza dell'Italia».
«Credo che l'Italia non abbia mai perso l'amore per la melodia e le grandi voci anche nel pop e soprattutto a Sanremo. Ora più che mai, mi pare che il mercato sia pronto ad un ritorno della lirica in chiave nuova. Anche la presenza del chitarrista interprete che ha proposto Tosca rock dimostra che il gusto stia subendo una virata: io stesso sto promuovendo uno spettacolo che si intitola "L'opera è rock"».
«Malika è un'artista curatissima, con uno stile personale e un pezzo costruito e levigato sulle sue qualità. Chiara è una voce, una brava cantante, ma credo fatichi ancora a trovare una sua dimensione».