​Si è spento a 45 anni l'atleta Ciano Rigo, campione e poliziotto

Mercoledì 3 Luglio 2019 di Marina Lucchin
Luciano Ciano Rigo
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Lutto per il mondo dell'atletica e della polizia. È scomparso a 45 anni Luciano Ciano Rigo, nato a Treviso, ma veneziano d'adozione, un pezzo importante della storia del salto triplo coi suoi 16.40 nel 2000 e i 6 titoli italiani vinti in carriera. A darne notizia è il suo club delle Fiamme Oro Padova dove ha militato per anni. L'agente e sportivo lottava da tempo contro una terribile malattia che non gli ha lasciato scampo.  Rigo si è arruolato in Polizia per vestire i colori delle Fiamme oro nel 1993 ed è stato parte della squadra fino al 2005 vincendo, negli anni, 6 titoli italiani nelle varie categorie e vestendo in diverse occasioni la maglia azzurra. I suoi personali sono 7,46 nel salto in lungo e soprattutto 16,40 nel salto triplo che era la sua specialità preferita. 
 IL RICORDODopo la fine della carriera agonistica è rimasto nella Polizia di Stato dove ha prestato servizio prima nel Reparto Prevenzione Crimine e, negli ultimi anni, al II Reparto Mobile di Padova. «Ciano ci ha lasciato dopo aver lottato con un avversario spietato ed invincibile - spiegano dal Club - con una determinazione tale da riuscire a batterlo nel loro primo scontro e costretto a cedere solo in un terribile secondo assalto. Le Fiamme Oro piangono un atleta ed un fratello e si stringono ai familiari in questo terribile momento». Allenato per tutta la carriera da Enrico Lazzarin, Luciano Rigo era anche zio dell'azzurrino Fabio Camattari, a sua volta specialista del salto triplo. Le esequie verranno celebrate giovedì nella chiesa di Marcon (Venezia), in via Antonio Meucci 20, alle 15. A parlare di Luciano è il direttore delle Fiamme oro, Sergio Baldo, che con Rigo ha lavorato a lungo. «È un dolore la sua scomparsa. Rimane il ricordo di una persona determinata e che ci teneva a fare le cose al meglio, sia negli allenamenti che nella competizione e poi anche nel suo lavoro, quando ha smesso di fare le gare. Era un ragazzo che ce la metteva tutta. Noi lo ricordiamo così. Questo suo carattere meraviglioso poi se l'è portato in polizia. Era responsabile e volenteroso, uno che si impegnava molto per qualsiasi cosa. Un carattere che ora facciamo fatica a vedere nei giovani di adesso». 
Marina Lucchin
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