Il campione Lollo Bernardi ieri in tribunale: «Io, truffato così dal finto broker»

Giovedì 10 Settembre 2020 di Denis Barea
Lollo Bernardi

SILEA - «Mi è stata fatta un'offerta: 10mila euro, in attesa di incassare quanto mi sarebbe spettato. Io ho rifiutato e mi sono ritrovato denunciato per usura e appropriazione indebita». Ieri mattina è toccato a Lorenzo Bernardi, ex campionissimo della Sisley Volley Treviso, nominato miglior giocatore di pallavolo del XX secolo, raccontare la sua verità nel processo per truffa a carico Daniele Grespan, 63enne trevigiano residente a Silea, il finto promotore finanziario che ha truffato Lollo per 130mila euro. Una deposizione molto lunga, quasi due ore e mezza, in cui Bernardi assistito dall'avvocato Fabio Crea ha ripercorso le tappe della sua conoscenza con Grespan e il pasticcio dell'investimento finito malissimo.
I FATTI
Nell'estate 2015 Grespan, che diceva di essere in possesso di un patrimonio di almeno 5 milioni, decide di confidarsi con Bernardi. Secondo le accuse avrebbe asserito di avere le possibilità di accedere, tramite ottimi contatti con una banca londinese, ad un fondo di investimento esclusivo. In tutto 4 milioni e mezzo riservati ad un clientela di vip selezionata dall'istituto di credito. Il tutto ben oliato da un tasso di interesse da non credere: tra 25 e 27% per soli quattro mesi, tutto garantito dalla banca. Nella trappola finiscono Bernardi e una conoscente. Decidono di andare a vedere e consegnano al presunto faccendiere 130mila euro uno e 250mila l'altra. E come tutti i promotori che si rispettano Grespan avrebbe a sua volta consegnato degli assegni come garanzia, uno di pari valore rispetto all'importo dell'investimento e uno invece maggiorato degli interessi promessi. «Al tempo ha spiegato Bernardi Grespan si accompagnava sentimentalmente ad una persona molto vicina alla mia famiglia dalla metà degli anni 90, quando per puro caso i figli frequentavano la stessa scuola e facevano mini basket insieme alla Ghirada. Lo conobbi alla festa di compleanno di una nota imprenditrice trevigiana e fu attraverso la compagna che il 63enne mi agganciò: le occasioni per vedersi si facevano sempre più frequenti e divennero praticamente quotidiane».
L'INGANNO
Una volta diventato un buon conoscente di Bernardi scatta la trappola dell'investimento. Grespan consegna anche i due assegni, ma giunto a scadenza della resa dell'investimento non c'è traccia e neppure del capitale che era stato inizialmente versato. «Diceva ha spiegato Bernardi di essere in ritardo, che i soldi sarebbero arrivati presto, che doveva recarsi in giro per il mondo, per sbloccare il denaro ma che tutto sarebbe andato bene». Ma i due circolari sono scoperti e a quel punto partono le denunce. «Mi fece ha dichiarato una offerta di 10mila euro in attesa che io incassassi. Al mio rifiuto ha depositato una denuncia in riferimento al secondo assegno che mi aveva consegnato, che questa volta era decisamente superiore a quanto da me investito». Denuncia che arriva in effetti nelle scrivanie della Procura di Treviso ma viene archiviata. «Successivamente ha raccontato Lollo verso giugno 2016 mi viene formalizzata una sorta di riconoscimento del debito: in un documento Grespan dichiara di essere debitore dell'intera somma e fissa una serie di scadenze per la consegna dei soldi. Io firmo la procura notarile per l'incasso, delegando il mio avvocato, ma dei soldi neppure l'ombra». «Non si aspettava la denuncia ha chiuso Bernardi visto la natura dei rapporti tra me e lui pensava che tutto sarebbe finito con un accordo che fosse accomodante e vantaggioso. Ma Grespan è una persona che si approfitta degli altri ed è arrivato il momento di dire tutto perché gli altri che sono rimasti nella sua rete non soltanto vengano fuori ma anche per mettere in guardia chi continua a fidarsi».
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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